(Da: Times of Israel, PMW Bulletin, 8.5.13) http://www.israele.net/
lunedì 20 maggio 2013
Jibril Rajoub, vice segretario generale del Comitato Centrale di Fatah
(il movimento del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen), ha
dichiarato in un’intervista che “la resistenza in tutte le sue forme”
rimane la strategia del suo gruppo contro Israele, e ha definito lo
stato ebraico “il nemico principale” di arabi e musulmani.Rajoub, che ha svolto un ruolo chiave nei negoziati con Israele e oggi è
a capo del Comitato Olimpico palestinese, ha dichiarato lo scorso 30
aprile alla tv libanese Al-Mayadeen che, per Fatah, “la resistenza
contro Israele rimane all’ordine del giorno”, e ha precisato: “Intendo
resistenza in tutte le sue forme. In questa fase riteniamo che la
resistenza popolare, con tutto ciò che essa comporta, sia efficace e
costi caro alla controparte”.Nel lessico della politica araba, per “resistenza contro Israele in
tutte le sue forme” si intende ogni forma di violenza, anche quella
terroristica contro civili.A suo tempo detenuto in Israele per aver lanciato una granata contro un
autobus, dopo scarcerato Rajoub divenne capo della Forza di Sicurezza
Preventiva dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania e consigliere di
Yasser Arafat per la sicurezza nazionale. Fra i firmatari
dell’iniziativa ufficiosa israelo-palestinese di Ginevra del 2003,
Rajoub è noto al pubblico israeliano per essere una delle maggiori
personalità palestinesi comparse nel 2010 nel video di una campagna
pubblicitaria volta a convincere gli israeliani dell’esistenza di un
affidabile interlocutore di pace. Rajoub si rivolgeva direttamente alla
popolazione israeliana dicendo in ebraico: “Io sono il vostro
interlocutore”, e aggiungeva che “vi è consenso nel mondo arabo per il
riconoscimento dell'esistenza di Israele in cambio della fine
dell'occupazione”.Nell'intervista lunga un’ora della scorsa settimana, resa nota mercoledì
dal centro di monitoraggio Palestinian Media Watch, nell'esprimere
preoccupazione per i toni islamici assunti dalla “primavera araba”
Rajoub sottolinea che anche Fatah è un movimento rivoluzionario votato
alla lotta contro Israele. E spiega: “Se me lo chiedete come
palestinese, io dico: la nostra battaglia è contro l'occupazione
israeliana, il nostro nemico principale, non [solo] in quanto
palestinesi ma in quanto arabi e musulmani, è Israele e l'occupazione
israeliana”.Rajoub afferma che inserire la questione palestinese nel contesto della
primavera araba danneggerebbe la causa palestinese; tuttavia fa appello a
tutti gli arabi perché prendano parte alla “liberazione di
Gerusalemme”, e critica l'inazione araba rispetto alla causa
palestinese, alludendo al fatto che molti ricchi paesi arabi si
rifiutano costantemente di aiutare finanziariamente l’Autorità
Palestinese.Rajoub difende i negoziati dicendo che si tengono per il semplice motivo
che, al momento, i palestinesi non hanno sufficiente forza militare. E
aggiunge: “Se ci fosse una mobilitazione [araba] per la liberazione di
Gerusalemme, se venissero sfoderati soldi e spade in faccia al nemico
sionista, sarebbe magnifico”. Lo stesso Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha
affermato in diverse occasioni che se le nazioni arabe lanciassero una
guerra contro Israele, “la Palestina si unirebbe a loro”.Palestinian Media Watch cita anche una frase dell’intervista in cui
Rajoub dice che se i palestinesi avessero armi nucleari le userebbero
subito contro Israele, parole che nel contesto possono essere lette come
un’affermazione retorica fatta per rintuzzare le critiche di coloro che
in campo arabo attaccano Fatah per la sua dichiarata disponibilità a
negoziare con Israele. “Per ora – afferma Rajoub nel sostenere
l’immutata combattività di Fatah – noi non abbiamo l’atomica. Ma giuro,
se avessimo l’atomica l’avremmo usata questa mattina stessa”.
(Da: Times of Israel, PMW Bulletin, 8.5.13) http://www.israele.net/
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