martedì 7 maggio 2013
Massima allerta per la situazione in Siria
Maggiori dettagli a proposito del raid aereo con cui nella notte tra
sabato e domenica l’esercito israeliano ha colpito un rifornimento di
armi dal dittatore siriano Bashar Al Assad (nell’immagine) verso il
gruppo terrorista libanese di Hezbollah si diffondono in queste ore.
L’operazione che non è stata ufficialmente riconosciuta dal governo o
dai vertici militari (la stampa cita fonti anonime di Tzahal) ha
colpito missili iraniani in un sito militare vicino a Damasco (in Siria
parlano di diverse decine di soldati appartenenti a unità d’élite
dell’esercito rimasti uccisi).Gli analisti di tutto il mondo si interrogano su quale conseguenze
potrebbe avere un possibile coinvolgimento di Israele nell’ambito della
guerra civile che insanguina la Siria, anche se in molti fanno notare
come lo Stato ebraico, che non è mai intervenuto nelle ribellioni che
hanno conosciuto negli ultimi anni vari paesi della regione, si impegni
in queste ore per far passare il messaggio di non voler in alcun modo
lasciarsi implicare nelle tensioni, se non per impedire di essere a sua
volta colpito e in particolare attraverso gli Hezbollah. Così, anche se è
vero che l’operazione è la seconda in pochi giorni, potrebbe rimanere
un episodio isolato, a maggior ragione nel giorno in cui funzionari
delle Nazioni Unite indicano che potrebbero essere stati anche o solo i
ribelli (e non le truppe di Assad), ad aver impiegato armi chimiche. Una
sola la conseguenza certa dei fatti delle scorse ore: le vicende
siriane sono tornate al centro dell’attenzione internazionale e della
stampa, che di una guerra civile che si stima abbia provocato finora
100mila morti, sembrano dimenticarsi abbastanza spesso.(6 maggio 2013) http://moked.it/blog/
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