
Tutto nasce dall'avvicinarsi della Pasqua ebraica. La legge israeliana prevede che in questo periodo dell'anno non possa essere esposto il pane lievitato, dato che per la religione ebraica il "vero" pane è quello senza lievito.
L'anno scorso molti ristoranti e caffè sono stati multati proprio per aver contravvenuto a questo divieto. Multe sulle quali sono piovute i ricorsi. Uno dei quali è arrivato fino al giudice Tamar Bar Asher-Zaban. Per lui la questione non si è posta ed è stata liquidata in maniera semplice: caffè e ristoranti non sono luoghi pubblici e per cui quella legge non si può applicarla anche a loro. Apriti cielo.
Le comunità ortodosse si sono infiammate, tanto che Yitzhak Cohen, leader dello Shas, il loro partito di riferimento, ha minacciato di far cadere il governo qualora la decisione del giudice non venisse impugnata dalla Knesset (il parlamento israeliano). «La sentenza del tribunale punta una pistola alla testa del popolo ebraico», è stato il suo lapidario commento.
Di tutto altro avviso Shahar Levay, il proprietario di uno dei ristoranti multati l'anno scorso che ha presentato ricorso. Sentito dalla BBC ha dichiarato come: «Questa è una battaglia culturale fra ortodossi e secolari. I religiosi ebrei non sono dispoti ad accettare che ci siano persone che vivono in maniera diversa dalla loro».
A smorzare i toni è intervenuto direttamente il premier Ehud Olmert. Sulla decisione del giudice «non deve essere fatta una guerra culturale», ha dichiarato. Aggiungendo, inoltre, come durante il suo mandato di sindaco di Gerusalemme, dove quartieri arabi sono accanto a quelli ortodossi, abbia «imparato che tutti dobbiamo vivere fianco a fianco».
Un recente sondaggio, commissionato dalla società alimentare Matoz Aviv e condotto dalla Market Watch, ha comunque evidenziato che circa il 70 percento della popolazione non mangerà pane lievitato durante la Pasqua ebraica.
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