lunedì 12 maggio 2008

Gerusalemme

No. 413 - 11.4.08

60 anni dopo l'attentato terroristico contro il convoglio dell'ospedale Hadassah: 13 aprile 1948 –
70 vittime, tra morti e feriti

"LO SCANDALO DEL QUARTIERE SHEIKH JARRAH"
Estratto dal Palestine Post del 15 aprile 1948

La strada, che da Gerusalemme al Monte Scopus porta solo all'ospedale Hadassah e all'Università Ebraica, viene spesso scelta dagli arabi per attaccare i trasporti ebraici. A riferirlo è stato ieri il partavoce dell'Agenzia Ebraica a Gerusalemme, mentre parlava di quello che lui ha definito lo "Scandalo del quartiere Sheikh Jarrah", ovvero dell'assalto ad un certo numero di veicoli ospedalieri chiaramente contassegnati.
"Questi sono gli attentati più vigliacchi", ha detto, perché i veicoli che percorrono quella strada non sono scortati da automezzi con armi pesanti, in quanto trasportano solo personale medico e scientifico e professori universitari: "Probabilmente si tratta dei convogli più disarmati che in questi giorni attraversino la Palestina".
Quello di giovedì è stato il peggiore di questo tipo di incidenti. Gli attacchi c'erano sempre stati, ma l'esercito inglese si era assunto la responsabilità di proteggere i convogli, cosa che aveva fatto fino ad oggi. Questo era stato deciso molto in alto, molto tempo fa.
Il portavoce ha rivelato che sir Leon Simon, presidente del consiglio esecutivo dell'Università, aveva ottenuto dal segretario coloniale, il signor Creech Jones, un'assicurazione scritta che il traffico medico e civile verso il Monte Scopus sarebbe stato protetto. Il dr. J.L. Magnes, rettore dell'Università e presidente del consiglio dell'ospedale Hadassah, aveva ricevuto assicurazioni simili ai livelli più alti dell'amministrazione palestinese.

Convoglio ospedaliero bombardato e bruciato
Il personale dell'ospedale Hadassah e dell'università bersagliato da colpi d'arma da fuoco

Estratto dal Palestine Post del 14 aprile 1948.

Un convoglio dell'ospedale Hadassah, composto da 10 veicoli con a bordo medici, infermieri, pazienti, personale dell'Università Ebraica e viveri destinati al Monte Scopus, è stato pesantemente attaccato per sette ore dagli arabi mentre attraversava il quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme poco prima delle 10 di ieri mattina.
Tra le vittime ebree si contano 35 morti e 20 feriti. Tutti i morti, tra cui il dr. Haim Yassky, direttore dell'organizzazione medica Hadassah, erano sul convoglio, i cui veicoli erano in parte chiaramente contassegnati con il simbolo della Magen David Adom o della Croce Rossa.
Il convoglio era partito dal quartiere Beit Israel dopo aver ricevuto dalla polizia la comunicazione che la strada era libera.
Mentre il veicolo di testa si avvicinava a un punto sul Monte Scopus vicino al Karem el Mufti (la casa del Mufti), solitamente occupato dalla signora George Antonius, ma che ora funge da postazione militare, un impulso elettrico ha fatto esplodere una mina vicino a un cratere causato da un'altra mina che era esplosa sotto a un altro veicolo ospedaliero alcune settimane fa.
Il veicolo di testa è riuscito ad evitare il cratere, ma i due veicoli che lo seguivano sono rimasti bloccati. Altre sei autovetture sono riuscite a tornare in città sane e salve. Uno degli autisti, benché ferito al volto, è riuscito a portare in salvo i suoi passeggeri.
Pneumatici bucati
Subito dopo l'esplosione della mina, gli arabi – che si erano appostati in una trincea nei pressi del Karem el Mufti – hanno aperto un pesante fuoco incrociato contro i veicoli che si erano arenati, due autobus Hamkashar, un'ambulanza e un veicolo di scorta, riuscendo a forare le gomme. Benché in grave inferiorità numerica, la scorta è riuscita ad evitare che gli attentatori sopraffacessero subito il personale medico ed universitario sotto assedio.
Tra le 11 e mezzogiorno è arrivata un'unità militare britannica e il comandante ha cercato di negoziare un cessate il fuoco. Il fuoco ebraico si è fermato, ma le vedette nel quartiere Beit Israel hanno notato che un gran numero di arabi provenienti dalla città vecchia stava convergendo sul posto. La tregua stava per finire; alle 2 del pomeriggio il distaccamento dell'esercito aveva già abbandonato la scena.
Nel frattempo l'esplosione e gli spari avevano attirato un'unità di rinforzo dell'Haganah, che cercava di impegnare gli attentatori (tra i quali c'erano molti iracheni) in uno scontro a fuoco.
Alle tre è tornato l'esercito con le armi pesanti e ha sparato parecchi colpi, uno dei quali è caduto vicino alle linee di difesa ebraiche, che fino a quel momento erano riuscite ad impedire che la folla degli arabi, guidata – si dice – dai capi delle bande della zona di Gerusalemme, si avvicinasse troppo al convoglio intrappolato.
Poi, lanciando bombe molotov e granate, gli arabi si sono avvicinati quanto bastava per incendiare uno degli autobus.
Costretti dalle fiamme e dal fumo ad uscire dal veicolo, i passeggeri venivano colpiti mentre rotolavano fuori. È stato allora che il dr. Yassky, che sedeva vicino all'autista nell'ambulanza dell'ospedale Hadassah, è stato colpito tre volte, l'ultima a morte. Sapendo che stava per morire ha detto "Shalom" alla moglie e ai suoi collaboratori ed è spirato pochi minuti dopo. La signora Yassky, che doveva raggiungere il suo appartamento in ospedale, è rimasta incolume.
Erano le cinque del pomeriggio quando le truppe hanno fatto scendere cortine fumogene. A quel punto uno degli autobus era completamente bruciato e l'altro in fiamme. Un'ora dopo le prime vittime venivano portate via dall'esercito. Solo sette delle 60 persone che erano a bordo di quei veicoli ne sono usciti incolumi. Si sono diretti tutti verso l'ospedale.
Del convoglio facevano parte anche due camion carichi di materiale edile che doveva servire a costruire le cisterne dell'acqua dell'ospedale; due ambulanze con a bordo due malati e il personale medico; due autobus con a bordo il personale dell'ospedale e dell'università e i veicoli di scorta.
Si tratta dell'attacco più pesante registrato fino ad oggi sulla strada che porta al Monte Scopus. Si è verificato lungo un breve tratto di strada che viene colpito da quando sono iniziati i disordini lo scorso dicembre.
Secondo un annuncio del governo della scorsa notte un distaccamento militare è arrivato sulla scena alle 12:30 e i rinforzi due ore dopo. Appena arrivati, i rinforzi hanno sparato colpi di mortaio contro gli arabi che sono stati visti ritirarsi in direzione della porta di Erode.
Le vittime militari sono un soldato ucciso e due gravemente feriti.
Un poliziotto è stato ferito gravemente.
Ufficialmente risulta che un arabo è morto e quattro sono stati feriti gravemente. Sempre ufficialmente la zona era di nuovo tranquilla prima delle 4:30 del pomeriggio.

Nessun commento: