venerdì 30 maggio 2008

Gerusalemme

Sabra e Shatila secondo Romano. Disinformazione o amnesie al Corriere

Già diplomatico a Mosca, imbevuto di Realpolitik, editorialista e da qualche anno anche titolare della popolare rubrica delle "Lettere" che fu di Montanelli, l’ex ambasciatore Sergio Romano si è sempre giovato del tono distaccato che devono avere i funzionari delle cancellerie e anche i commentatori e gli storici. Ma a differenza di Montanelli, Romano nasconde sotto il kilt del perfetto conservatore una certa qual benevolenza verso il mondo arabo e i Palestinesi, che lo porta facendo il verso dell’ "equanime" a chiudere un’occhio sulle loro malefatte, e ad essere invece sempre troppo severo con gli ebrei.La sua risposta, sul Corriere della Sera (27 maggio) alla lettera d’un lettore sui fatti di Sabra e Shatila (Libano) ha indignato Honest Reporting Italia*, un’agenzia né di destra né di sinistra che si batte contro gli episodi di disinformazione giornalistica che riguardano Israele. Honest Reporting ha emesso il seguente comunicato (NV):
I CAMPI DI SABRA E SHATILA. LA TRAGEDIA E I SUOI EFFETTI Grazie a un recente film è tornato alla ribalta, dopo 26 anni, il massacro degli arabi palestinesi nei campi di Sabra e Shatila alla periferia di Beirut. Contrastanti sembrano essere le opinioni sulle effettive responsabilità dell’accaduto, ma comunque non convincenti: può aiutarmi a capire come andarono realmente le cose? Michele Toriaco, Torremaggiore (Fg),.
Risponde Sergio Romano (in nero). Le contestazioni di Honest Reporting* sono in colore: .

Caro Toriaco, L’esercito israeliano invase il Libano nel giugno 1982 mentre da sette anni infuriava in quel Paese la guerra civile.
Guerra civile scatenata dai palestinesi scampati al massacro messo in atto dall'esercito giordano nel Settembre Nero (oltre diecimila morti, secondo le stime più attendibili), che avevano qui trovato rifugio: perché non ricordarlo? Guerra civile che ha provocato circa 160.000 morti, la cancellazione di intere comunità cristiane e la distruzione di uno dei più ricchi, belli e civili Paesi del Medio Oriente: perché non ricordarlo? (1).
Israele voleva impedire alle formazioni palestinesi di utilizzare il territorio libanese per operazioni di guerriglia,
Israele voleva impedire alle formazioni TERRORISTICHE palestinesi di CONTINUARE A UTILIZZARE il territorio libanese per incursioni armate e attacchi terroristici in territorio israeliano, come stavano facendo da anni .
ma si proponeva altresì uno scopo meno confessabile: la tutela di un piccolo Stato vassallo, nel Libano meridionale, governato per procura dalle milizie cristiane del maggiore Saad Haddad.
più che altro la creazione di un cuscinetto che proteggesse Israele dai continui assalti terroristici. Cuscinetto corrispondente al 5% del territorio libanese, mentre il restante 95% era occupato dalla Siria, fatto che non sembra però turbare troppo il signor Romano. (2).
Vi fu quindi, sin dall’inizio dell’operazione, una sorta di collusione tra forze israeliane e gruppi cristiani.
Che cosa significa esattamente "gruppi cristiani"? Non sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza, tanto perché si sappia di che cosa si sta parlando? (3).
Dopo avere sconfitto rapidamente le forze siriane e palestinesi schierate alla frontiera, i 75.000 uomini del corpo di spedizione israeliano puntarono sui campi profughi, vivaio delle reclute che Yasser Arafat arruolava tra le famiglie di coloro che avevano abbandonato la Palestina nel 1948 e nel 1967.
Forse, più che "vivaio di reclute" sarebbe più corretto chiamarli "covi di terroristi", considerando che al momento dell'evacuazione dei campi furono trovati 5630 tonnellate di munizioni, 1320 fra carri armati e altri veicoli pesanti, 623 pezzi di artiglieria e lanciamissili, 33.303 armi leggere, 1352 armi anticarro, 2387 attrezzature ottiche, 2024 apparecchi di telecomunicazione, 215 mortai, 62 lanciarazzi katiuscia (elenco non definitivo, fornito nel comunicato ufficiale israeliano del 18 novembre 1982)..
Gli invasori speravano che l’operazione avrebbe permesso l’annientamento dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina)
organizzazione nata nel 1964, quando NON c'erano i "territori occupati", ma il signor Romano si guarda bene dal precisarlo, poiché tale precisazione rende lampante il fatto che questa organizzazione non è nata allo scopo di creare uno stato di Palestina, ma unicamente per quello di distruggere Israele essendo, all'epoca, lo stato di Israele l'unico territorio occupato da Israele..
e la cattura, "vivo o morto", di Arafat. Ma dovettero accontentarsi di un accordo, negoziato grazie alla mediazione degli Stati Uniti, che avrebbe permesso a una parte delle milizie palestinesi (circa 15.000 uomini) di lasciare il Paese verso la fine di agosto.
Detto in altri termini, ancora una volta il mondo intero - Stati Uniti compresi - si è mobilitato per salvare i terroristi, per impedire a Israele di averne ragione e di chiudere finalmente una volta per tutte la partita, e per perpetuare quindi questa guerra che sembra ormai non poter avere fine..
In quegli stessi giorni il Libano ebbe finalmente un nuovo presidente nella persona di Bashar [Bashir] Gemayel, leader delle Falangi cristiane. Ma la sua presidenza durò soltanto sino al 14 settembre quando il capo dello Stato morì con venticinque uomini in un attentato organizzato forse dai siriani.
Forse? Come mai quando si tratta della Siria sono sempre d'obbligo le formule dubitative?.
Fu quello il momento in cui il governo Begin e il suo ministro della Difesa Ariel Sharon decisero di occupare nuovamente Beirut per espellere i palestinesi rimasti nella città.
Per espellere i terroristi palestinesi rimasti nella città..
L’operazione sarebbe stata condotta dalle milizie cristiane, ma gli israeliani, installati a 200 metri da Shatila, crearono una cinta intorno ai campi e fornirono i mezzi necessari all’operazione. Il massacro durò due giorni e provocò, secondo stime difficilmente verificabili, circa 3.000 vittime.
"Secondo il rapporto del Procuratore Generale libanese, nei due campi non ci sarebbe stato un massacro di inermi contro armati, ma una vera e propria battaglia che ha coinvolto l'intera popolazione. "... Furono i terroristi palestinesi - riferirà un maggiore dell'esercito danese, Joern Mehedon - a cominciare la sparatoria ... Sapevamo che i guerriglieri si facevano normalmente scudo di donne e bambini. ..."." (Fausto Coen, Israele: 50 anni di speranza, Marietti, p. 160). Naturalmente non abbiamo modo di sapere se questa testimonianza sia attendibile e se questa ricostruzione dei fatti sia corretta, ma in presenza di versioni contrastanti ci si aspetterebbe che un giornalista degno di questo nome le fornisse entrambe. Quanto alle vittime, secondo la Procura Generale della Repubblica libanese sarebbero state 470, per la Croce Rossa 663, mentre la Commissione di inchiesta israeliana - la più severa - in base a sopralluoghi, riprese aeree e testimonianze ha calcolato che le vittime siano state fra le 700 e le 800. La cifra di 3000 vittime non risulta da alcuna "stima": è solo la cifra spacciata dalla propaganda palestinese, ma per qualcuno, evidentemente, è di gran lunga preferibile alle stime vere..
In Israele vi fu una grande manifestazione di protesta, a cui parteciparono quattrocentomila persone,
ossia il 10% dell'intera popolazione israeliana, mentre non si ha notizia di proteste, in altri Paesi, contro gli autori della strage .
e venne costituita una commissione d’inchiesta che attribuì a Sharon la responsabilità del massacro e lo costrinse a dimettersi.
che attribuì a Sharon la responsabilità INDIRETTA del massacro, ossia per non averlo saputo prevedere e impedire, scagionandolo invece quella diretta, appannaggio di Eli Hobeika che aveva guidato le milizie che lo avevano perpetrato. Operazione per la quale fu ricompensato dai suoi padroni siriani - padroni anche dell'intero Libano - con un ministero. (4).
L’operazione non impedì ai palestinesi di riorganizzarsi ed espose Israele alle critiche della società internazionale.
Difficile che Israele non sia esposta alle critiche, finché l'informazione è in mano a personaggi come il signor Romano! .
Ma la maggiore e più grave ricaduta politica del massacro fu l’apparizione di un nuovo nemico: un movimento politico e religioso che si chiamò Hezbollah, "partito di Dio", e riunì i gruppi di militanti sciiti che avevano sino ad allora partecipato in ordine sparso alla guerra civile.
Il movimento Hezbollah nasce nel giugno 1982: un po' difficile attribuirne la nascita alla strage di Sabra e Chatila avvenuta fra il 16 e il 17 settembre dello stesso anno..
Fu quello il momento in cui la lotta contro Israele smise di essere prevalentemente laica per divenire anche e soprattutto religiosa.
Le dice qualcosa, signor Romano, il nome Damour? È una cittadina a venti chilometri da Beirut. Quasi seicento cristiani massacrati, donne stuprate, cadaveri smembrati, uomini trovati evirati e coi genitali in bocca, il cimitero devastato, le tombe scoperchiate e le ossa sparse per tutto il campo. L'assalto, ad opera degli uomini di Arafat, era avvenuto al grido di "Allahu akhbar". Era il gennaio 1976 (giusto per fare un esempio. Se ne potrebbero fare molti altri, volendo, magari partendo dal Gran Mufti Haji Amin al Husseini che nel 1948 incitava al jihad contro il neonato stato di Israele). .
E fu quello infine il momento in cui l’Iran, dove gli Ayatollah avevano conquistato il potere poco più di tre anni prima, poterono contare su un amico libanese di cui si sarebbero serviti, da allora, per influire sugli avvenimenti della regione.
Cioè, l'Iran ha aspettato Sabra e Chatila per decidere di influire sugli avvenimenti della regione? Ma per piacere, signor Romano!".HONEST REPORTING ITALIA.

COMMENTI ULTERIORI. Ma alle puntuali precisazioni di Honest Reporting*, per buon peso voglio aggiungere qualche commento davvero interessante che debbo all'incredibile memoria di alcuni amici:.(1)
UN BENELUX ISRAELE-PALESTINA. Nessuno ricorda che Hussein di Giordania aveva proposto ad Arafat di formare una confederazione giordano-palestinese, una monarchia all'inglese con lui re e Arafat primo ministro, col fine ultimo di formare un Benelux medio orientale con Israele. I laburisti israeliani erano in fibrillazione, e tutto era pronto, compresi miliardi di dollari per finanziare il tutto. Ma Arafat rifiutò e iniziò a far assassinare dirigenti giordani e a fare di Amman la base di partenza di azioni terroristiche in Europa. Quando passarono a uccidere ufficiali della Legione araba (quella fondata da Lorenz) e a far esplodere aerei sulle piste giordane, i beduini giordani persero la pazienza e fu il massacro. Re Hussein non riuscì a fermarli. Anzi, in quell' occasione Israele aprì il ponte Allemby per consentire ai civili palestinesi di mettersi in salvo. E Sharon propose perfino di intervenire in difesa dei palestinesi, detronizzare il re e regalare la Giordania ai Palestinesi. Ma non se ne fece niente, per fortuna (o sfortuna)..
CRIMINI DEI PALESTINESI. E ancora, l'assassinio del presidente della repubblica e la terribile strage di 500 civili, compresi donne e bambini, a Damour (20 gennaio 1976), cittadina cristiana a 25 km a sud di Beirut dagli uomini di Arafat provenienti dal campo profughi libanese di Tell el-Za'tar. Fu uno dei più feroci e ignobili crimini contro l’umanità tra i tanti delitti dei Palestinesi. Per obiettività va aggiunto che voleva essere una vendetta contro il massacro perpetrato dalle Falangi Libanesi cristiano-maronite nel campo profughi di Karantina (Beirut) che aveva causato la morte di oltre 1.000 persone. Orrori della guerra civile libanese, in cui i Palestinesi ebbero gran parte. Ma che cosa c’entrano gli Israeliani? Esiste anche un'impressionante sequenza fotografica del rastrellamento casa per casa e dell'uccisione di molti abitanti di Damour..(2)
PARTITO PRESO. Una cosa è la fascia di sicurezza, altra cosa uno "stato vassallo", come dice per partito preso Romano. .
CONVERSIONI IMPROVVISE. C'è chi sostiene - ma noi non lo crediamo - che l’ex ambasciatore in origine fosse filoisraeliano, ma che poi si sia lasciato convincere dalla politica "buonista" e di relazioni pubbliche che i Palestinesi inaugurarono in una conferenza a Dubai. Fatto sta che è divenuto, sia pure con i suoi tipici toni sfumati da diplomatico, filopalestinese e anti-Israele..(3)
VITTIME DEGLI STESSI TERRORISTI. La cosiddetta "collusione" era dovuta al semplice fatto di essere bersaglio dei medesimi cecchini. Romano dimentica i Drusi, perseguitati nel mondo arabo ed eroi nazionali in Libano. In Israele sono cittadini liberi..(4)
CHE AVREBBE POTUTO FARE SHARON? Come pochi sanno o ricordano, Sharon su questa sempre ripetuta ma infondata accusa vinse una causa per diffamazione col New York Times che gli dovette pagare un milione di dollari. In realtà, Sharon era al Ministero della difesa e non presente ai fatti. In fondo, tirando per i capelli le situazioni storiche, c’è una certa analogia con D’Alema primo ministro durante il massacro di Sebrenica, con la differenza che questo massacro era stato annunciato con largo anticipo. La commissione attribuì la maggiore responsabilità al Mossad, per non aver previsto la reazione assassina dei cristiani. Una specie di "culpa in vigilando" impossibile. Ricorda un amico di aver chiesto al consulente militare d'un ex Presidente della Repubblica che cosa mai avrebbe dovuto inventarsi Israele per impedire il massacro. Quello rispose che avrebbero dovuto fare quello che nelle scuole di guerra si chiama " interdizione d'area", ovvero circondare i cristiani e massacrarli. Cioè avrebbe dovuto fare una strage di cristiani (alleati) per evitare una strage di mussulmani (nemici dichiarati), e questo prima che le intenzioni maronite fossero palesate. Assurdo. Pensiamo solo alle reazioni internazionali..*

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