mercoledì 4 giugno 2008


RAOUL WALLENBERG (Giusto tra le nazioni)

Come Giorgio Perlasca , un'altra figura chiave, nel quadro dei tentativi di salvataggio in Ungheria, fu il giovane Svedese Raoul Wallenberg. Discendente di famosi banchieri, diplomatici e industriali, Wallenberg, che aveva 32 anni, era un uomo d'affari affascinante ed istruito, dirigente di una società di import-export. I suoi legami con il giudaismo erano deboli: il suo trisnonno era un ebreo tedesco che aveva cercato rifugio a Stoccolma dall'antisemitismo che lo perseguitava in patria. Il ruolo ufficiale di Wallenberg a Budapest era quello di addetto alla delegazione svedese; lo scopo principale del suo soggiorno però era quello di indurre il Consiglio dei Profughi di Guerra, una nuova agenzia governativa degli Stati Uniti, ad aiutare le vittime ebree.Wallenberg giunse a Budapest il 9 luglio 1944, giorno in cui la deportazione degli ebrei ungheresi ad Auschwitz fu sospesa. Si mosse con rapidità per espandere la rete che rilasciava salvacondotti agli ebrei; non molto dopo 10.000 documenti svedesi erano in circolazione. Come i documenti forniti dalle legazioni svizzere, spagnole e di altre nazioni, i salvacondotti di Wallenberg non avevano un effettivo valore, nè avevano precedenti nelle leggi internazionali. Wallenberg si dimostrò tuttavia così abile nel blandire e corrompere gli ufficiali ungheresi, che il governo li riconobbe formalmente e li rispettò.L'attività di Wallenberg e dei suoi collaboratori divenne febbrile nel corso dell'autunno. A metà ottobre i tedeschi macchinavano per rovesciare l'ammiraglio Horthy, dopo che questi aveva tentato di negoziare una pace separata con l'Unione Sovietica, il cui esercito era già giunto in Ungheria. Le SS si servirono degli estremisti fascisti ungheresi noti come Croci Frecciate ed indussero Adolf Eichmann a riprendere le deportazioni. Wallenberg, lavorando giorno e notte con un gruppo di quasi 400 ebrei ungheresi, organizzò un asilo per bambini ed una mensa. A novembre tenne dei negoziati per la creazione di un "ghetto internazionale" in cui migliaia di ebrei trovarono un'abitazione sotto la protezione di un gruppo neutrale; egli si precipitava nelle stazioni con passaporti svedesi pei salvare gli ebrei dai treni diretti ad Auschwitz; con grande disappunto della polizia tedesca ed ungherese si arrampicò addirittura sul tetto dei convogli per fornire di lasciapassare coloro che ne erano sprovvisti Quando Eichmann, di fronte allo scarseggiare di carrozze ferroviarie disponibili, cominciò a costringere decine di migliaia di ebrei a marciare a occidente verso il lavoro forzato in Austria, Wallenberg e il diplomatico svizzero Charles Ludtz si affiancarono alle colonne di deportati, allontanandone coraggiosamente centinaia provvisti di salvacondotto. A Budapest ora quasi 100.000 ebrei erano alloggiati al sicuro sotto l'egida delle nazioni neutrali. Come i quasi 25.000 altri ebrei che vivevano in città non erano immuni dagli attacchi imprevedibili e crudeli delle bande delle Croci Frecciate, ma erano almeno al sicuro da Auschwitz , dalla marcia verso la morte, fino alla liberazione di Budapest da parte russi nel gennaio del 1945.
Wallenberg, subì una fine misteriosa. Fu arrestato dai russi che lo sospettavano di spionaggio e scomparve. Più di un decennio dopo la fine della guerra, i russi dichiararono che era morto in una prigione sovietica nel 1947. Non si ha la certezza di questa testimonianza sulla sua morte
IL 1966 YAD VASHEM HA RICONOSCIUTO RAOUL WALLENBERG GIUSTO TRA LE NAZIONI .

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