domenica 14 settembre 2008



Musica/ McCartney: concerto Israele si farà, nonostante proteste
Attivisti anti-israeliani: non dimenticare occupazione e embargo

Roma, 12 set. (Apcom) - Il concerto in Israele "s'ha da fare", nonostante le proteste degli attivisti anti-israeliani: lo ha ribadito Paul McCartney, che si prepara a esibirsi il prossimo 25 settembre a Tel Aviv 43 anni dopo che i Beatles furono banditi dalla Terra Santa perchè considerati "pericolosi per la morale pubblica". Gli attivisti hanno chiesto allo storico chitarrista 65enne di cancellare lo spettacolo tenendo conto dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e dell'embargo nella Striscia di Gaza. "Ho detto di no. Faccio quello che credo e ho molti amici che sostengono Israele", ha dichiarato al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Nel 1965 il governo israeliano vietò il concerto dei Beatles perchè temevano che la band di Liverpool potesse corrompere i giovani israeliani. Per Sir Paul e compagni il gesto "fu un po' offensivo". "I Beatles avevano un'influenza molto positiva sul mondo e solo i regimi che volevano controllare la loro gente avevano paura di noi", ha spiegato il musicista al quotidiano. "Ci siamo fatti quattro risate davanti alla decisione del governo israeliano", ricorda.
Per il passato incidente, l'artista ha anche ricevuto le scuse dall'ambasciatore israeliano in Gran Bretagna all'inizio dell'anno. Ron Prosor ha inviato una lettera formale di scuse a McCartney e al batterista Ringo Star (ma anche ai parenti dei defunti George Harrison e John Lennon) invitandoli a suonare a Tel Aviv per le celebrazioni dei sessantanni dalla nascita di Israele. "Non c'è dubbio che abbiamo perso una grande opportunità a impedire a gente come voi, che ha formato le menti di una generazione, di venire in Israele a esibirsi", ha scritto Prosor qualche mese fa. "Abbiamo perso l'occasione di imparare dai musicisti più influenti del secolo", ha aggiunto. La performance, alla quale assisteranno 250mila spettatori, dovrebbe tenersi allo stadio di calcio Ramat Gan o al parco Hayarkon di Tel Aviv.

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