giovedì 9 ottobre 2008


Cucina/ Il Libano vuole Israele fuori dal mercato dell'hummus

Confidustria Beirut pronta ad andare in tribunale

Beirut, 7 ott. (Ap) - Il Libano all'attacco di Israele: per l'hummus, la deliziosa purea di ceci che ritiene un piatto nazionale e che gli intraprendenti imprenditori israeliani stanno commercializzando nel mondo. Il presidente della Confindustria libanese, Fadi Abboud, accusa lo Stato ebraico di "furto" e non ci va leggero: starebbe preparando un processo internazionale, per contestare l'uso del nome hummus e di altri piatti.
Secondo Abboud, il Libano avrebbe dovuto avere la preveggenza di registrare i nomi dei suoi piatti più famosi, ma Israele non ha il diritto di usurpare i nomi e i proventi della loro commercializzazione. Abboud ha detto alla Associated Press che sta seguendo il precedente della Grecia, che nel 2002 si vide riconosciuto il marchio "dop" per la feta. Quella sentenza però fu pronunciata dalla Corte europea del Lussemburgo e regola ovviamente una disputa fra stati Ue. Mentre non è chiaro davanti a quale tribunale gli imprenditori libanesi potrebbero portare il loro caso; Libano e Israele oltretutto sono paesi ufficialmente in guerra, e un libanese che abbia contatti con lo Stato ebraico è punibile con il carcere.
L'hummus è una pasta di ceci, sesamo, olio, aglio, limone e sale che viene consumata da secoli in Medio Oriente; l'origine esatta è ignota. Ma è diventato molto popolare anche in Israele.
Abboud spiega che gli industriali libanesi hanno chiesto al Ministero dell'Economia di avviare una procedura per registrare non solo il marchio "hummus" ma anche quello della crema di melanzane, "baba ghannouj", e della semola condita con pomodori e prezzemoli, il "tabouleh".

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