mercoledì 22 ottobre 2008

Gli oggetti che hanno una storia


di Alberta Levi Temin
Ho in casa alcuni oggetti che mi sono particolarmente cari, perché hanno una storia: mi ricordano qualche evento familiare ,o qualche mio caro ,amico o parente che sia. Oggi il mio sguardo si è posato su di una vaschetta d’argento, ovale, stile S.Marco , cioè abbellita da un cordone d’argento sul bordo. Su di un lato, nella parte esterna, si legge, inciso in bei caratteri : A.D.E.I. Napoli maggio 1937 La sua storia? E’ stata donata dalle socie dell’A.D.E.I. di Napoli a mia zia, Alba Levi nata Ravenna, fondatrice e prima Presidente dal 1933della sezione napoletana, in occasione della sua partenza da Napoli perché il marito, Mario Levi, ingegnere alla SME, era stato trasferito a Roma per un avanzamento della sua carriera. C’era di che rallegrarsi per la ragione stessa della loro partenza. Erano a Napoli da 10 anni con Giorgio, il loro unico figlio che nel novembre del 1937 avrebbe compiuto11 anni. Tornavano a Roma dove già avevano abitato appena sposati, dove Giorgio era nato, dove avevano la loro casa, in Via Flaminia 21. Sembrava una partenza sotto i migliori auspici: era il maggio del 1937: nel settembre del 1938, un anno dopo, le leggi razziali cambiarono la situazione. E’ un vento che passa, diceva mio padre ,e invece era il preludio della bufera.
Il 16 ottobre 1943, alle ore 6 del mattino, 2 SS si presentarono alla loro porta, baionetta innestata, urlando intimarono di seguirli per altra destinazione e in meno di venti minuti portarono via tutti. La prima deportazione dall’Italia è stata quel giorno a Roma. 1023 persone furono deportate; arrivarono ad Auschwitz dopo 8 giorni, selezionarono 149 uomini e 47 donne per lavorare (di questi, a fine guerra, solo 16 tornarono). Tutti gli altri 827, di cui 244 bambini sotto i 10 anni, furono portati alle camere a gas e dopo poche ore una colonna di fumo salì al Cielo. Sono numeri che fanno la storia. Oggi è il 16 ottobre 2008. Sono passati 65 anni. Le amiche che hanno regalato la vaschetta d’argento ad Alba non ci sono più. Siamo ormai in pochi a ricordarla per averla conosciuta, stimata, amata. Sia benedetta la memoria sua, dei suoi cari, dei
martiri di quel giorno e quelli di tutte le epoche. Sullam Bollettino Comunità Napoli n.17

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