mercoledì 22 ottobre 2008

Sessant’anni di Israele “oltre il chiostro”

di Fabrizio Gallichi
Chi avrebbe potuto, sessanta anni fa, immaginare possibile festeggiare l’anniversario di Israele nella bella cornice di una storica istituzione cattolica? Nessuno certamente, eppure ciò è avvenuto! Ospiti della Associazione “Oltre il Chiostro” e con essa la Comunità Ebraica di Napoli e la Associazione Italia-Israele, nella meravigliosa cornice di S.Maria La Nova, hanno dato vita ad un momento indimenticabile fatto di celebrazione e di convivialità. I diversi interventi, quello dell’ambasciatore forse troppo attento ad aspetti contingenti, hanno rappresentato una vicinanza
affettuosa e partecipe alla vita di quello che è il compimento di una millenaria aspirazione ebraica. La cosa che più di altre, mi pare, rappresenti l’evento è la manifestazione della amicizia che padre Giuseppe Reale, a nome della sua associazione, ha manifestato a noi ebrei ed a tanti altri amici di Israele.
Essa risulta amicizia autentica perché non tende, come fanno altri, ad escludere alcune delle nostre peculiarità e aspettative dal rapporto, non si priva di essere critica ed attenta e luogo di condivisione di gioia, non solo di reciproca conoscenza. Quanto dimostratoci non è un semplice interesse culturale, ma molto di più e di più articolato. Il momento conviviale, poi, ci ha donato momenti di vera partecipazione; abbiamo celebrato una ricorrenza che si dimostra essere non esclusiva del popolo ebraico. Ritornando a quell’evento non possiamo dimenticare che il tempo da allora trascorso è stato ancora segnato dal dramma della migrazione appare trasformare il Mediterraneo in un cimitero di disperati ed anche dal palesarsi delle privazioni, violenze, omicidi che colpiscono i cristiani in una rilevante parte del pianeta. Sento di esprimere, anche con la forza che viene dalla nostra memoria, la nostra solidarietà e determinazione a schierarci al fianco dei nostri amici cristiani fosse solo per far sentire loro, nella attuale accidia della politica, il calore della nostra vicinanza. Parimenti ritengo che si debba affrontare insieme e su di un piano più alto ed altro il tema della ospitalità verso i migranti. Perché non promuovere con i nostri amici momenti di confronto proprio sulle parole semplici, come amicizia, ospitalità, gioia, solidarietà ...?
Sullam Bollettino Comunità Napoli n.17

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