mercoledì 22 ottobre 2008


TOP 10 LIBRI: L'ISRAELIANO GROSSMAN IRROMPE AL 1° POSTO CON IL NUOVO ROMANZO

21 ott. - Forte della notorietà, dei passaggi televisivi, della sua storia familiare triste e commovente, l'autore israeliano David Grossman entra in prima posizione nella classifica dei libri più venduti secondo l'istituto Demoskopea di Milano con "A un cerbiatto somiglia il mio amore", storia di Avram, Ora e Ilan, che si conoscono sedicenni, mentre sono ricoverati nel reparto di isolamento di un piccolo ospedale di Gerusalemme. "Brida" di Coelho , che a Francoforte ha festeggiato i suoi cento milioni di copie vendute nel mondo e che la settimana scorsa aveva conquistato la vetta, adesso fa due passi indietro, superato pure da Giordano e tallonato da Federico Moccia.
Quello di Grossman è un «romanzo mondo», pensato e scritto in gran parte prima della drammatica notizia, una lunga (quasi 800 pagine) e lacerante traversata nel deserto del lutto - al centro c’è qui una madre, che ama e combatte e resiste - ed è insieme il bilancio di una vita traboccante d’amore, sullo sfondo un Paese, Israele, e i suoi conflitti senza fine, dai Sei Giorni a oggi. L’altro ingresso tra i primi 10 è l’ormai tradizionale libro annuale di Bruno Vespa, per un terzo inchiesta sul campo su paure e guai dell’Italia (immigrazione, scuola, rifiuti, carovita), e per due terzi cronaca e retroscena del ritorno di Berlusconi gran risolutore di problemi (Napoli, Alitalia) e lo speculare tracollo della Sinistra, non solo «radicale». Dopo i best seller di saggistica politica e di storia moderna, e lo straordinario successo di "L'amore e il potere", il giornalista compie un viaggio in presa diretta nella rivoluzione silenziosa che ha determinato - e seguito - lo sconvolgimento elettorale della primavera 2008, e fruga tra le paure degli italiani.
Così la saggistica, pur sempre guidata da Augias, torna ad essere il parterre dei giornalisti: Franco, Gruber, De Gregorio, Zucconi, Dragoni Meletti e nella varia pure Caprarica. I saggisti «puri» possono consolarsi con Schopenhauer (Sulla lettura e sui libri, La vita felice): «... le persone leggono, anziché il meglio di ogni epoca, sempre solo le cose più recenti». Saldi in classifica "L'eleganza del riccio" e "Gomorra" che da alcune settimane chiude la top dieci.

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