sabato 13 dicembre 2008

Gerusalemme -Yad Vashem

Maria Helena Francoise Isabel von Maltzan

una contessa ribelle
Un treno con mobili di diplomatici svedesi stava attraversando la Germania in direzione Svezia. Nello stesso momento un gruppo di ebrei stava camminando attraverso un bosco seguendo la contessa Maria Helena Francoise Isabel von Maltzan, figlia ribelle di una famiglia nobile tedesco-svedese. A un certo punto, il treno si fermò in mezzo al bosco per far salire gli ebrei che si nascondevano nelle casse dei mobili. La contessa, che aveva fatto da guida a tutta l'operazione, stava facendo ritorno a casa quando fu scoperta da una pattuglia cinofila delle SS. Per far perdere le proprie tracce camminò attraverso un fiumiciattolo, si sparse di letame e attraversò a nuoto uno stagno. Per un giorno e mezzo aspettò bagnata e affamata in mezzo a dei cespugli. Poi, finalmente, suonò l'allarme antiaereo e i suoi inseguitori si ritirarono. Appena fuori dal bosco incontrò un gruppo di persone che tentavano di spegnere un incendio in una fabbrica. Li aiutò e così trovò anche una spiegazione per il suo aspetto disastrato quando ritornò in città.
La contessa von Maltzan é un buon esempio del fatto che la famiglia non sempre influenza l'orientamento politico di una persona. Infatti, sua madre odiava gli ebrei, e nel 1933, quando i nazisti presero il potere, quasi tutta la famiglia entrò nel NSDAP, il partito di Hitler. Più avanti il fratello la escluse dalla eredità. Maria, cresciuta in un castello principesco in Slesia, studiò scienze naturali a Monaco dove prese attivamente parte alla resistenza contro Hitler. Nel 1939 conobbe Hans Hirschel, editore di una rivista letteraria avanguardista, del quale si innamorò. Più tardi lo nascose nella sua casa in un grande divano apribile. Ma Maria era già sotto osservazione della Gestapo e quando un giorno vennero a ispezionare la casa e vollero aprire il divano, lei disse che non si poteva aprire ma che potevano sparare dentro se volevano. Prima però avrebbero dovuto firmare una dichiarazione che l'avrebbero risarcita per il danno se non c'era nessuno dentro. Gli agenti della Gestapo preferirono andarsene.
La contessa Maltzan nascose più di 60 persone nel suo appartamento a Berlino, dove procurò loro da mangiare - cosa difficilissima durante la guerra - e curò quelli che erano malati. Quando, dopo la guerra, qualcuno indicò nel suo amore per Hans Hischel il motivo dei suoi gesti, lei negò duramente: "Salvai ebrei molto prima di conoscere Hans. Avevo letto Mein Kampf. Chi allora non sapeva cosa sarebbe successo doveva essere un idiota." Anche lei, come Schindler, manteneva, grazie anche al suo nome, contatti con alti funzionari del Reich, cosa che la salvò più di una volta dalla Gestapo.Anche questa donna che durante il Terzo Reich aveva mostrato così tanto coraggio ed era vissuta sul filo del rasoio per tanti anni solo per salvare degli indifesi, non ce la fece di inserirsi nella Germania del dopoguerra. Aveva cominciato negli ultimi anni della guerra a prendere farmaci per la continua tensione nervosa. Dopo il 1945 le fu revocata la sua licenza di veterinaria, il matrimonio con Hans Hirschel fallì dopo un anno e visse in miseria. Dopo anni si riprese e tre anni prima della morte di Hans lo sposò una seconda volta. Però rimase sempre una donna povera e non ebbe nessun riconoscimento per quello che aveva fatto.http://www.majorana.org/

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