sabato 20 dicembre 2008


Israele . Sessant’anni di progressi scientifici e culturali

(Velino) - A sessant'anni dalla nascita dello Stato ebraico, non è esagerato affermare che il pluralismo è l’essenza stessa del tessuto sociale israeliano. La ricorrenza 1948-2008 offre l’occasione per ripercorrere in maniera sommaria gli immensi progressi scientifici e culturali realizzati da Israele in questo arco temporale. L’elenco può essere aperto da nomi di fama internazionale quali i registi Amos Gitai e Eran Riklis, gli scrittori Amos Oz, Abraham Yehoshua e David Grossmann, l’artista Yehudit Saspotas, la fotografa Michal Rovner, il direttore d’orchestra Noam Zur, solo per citarne alcuni. Va sempre menzionato, inoltre, il fatto che si parla di un paese che è riuscito a dare al mondo numerosi premi Nobel sebbene conti poco più di sette milioni di abitanti. I successi sono stati tanti in ogni campo dello scibile umano, ma è soprattutto in quello scientifico che Israele si è rivelato “luce fra le nazioni”, come avrebbe voluto il suo fondatore, David Ben Gurion. Nel 1983 ci fu la clonazione del gene p53, uno dei più importanti geni oncosopressori. Dieci anni dopo nella lotta alla leucemia fu realizzato il trapianto di midollo osseo, mentre nel combattere l’Alzheimer fu scoperta la struttura molecolare dell’enzima acetilcolinesterasi coinvolto nella patologia. E ancora, nella lotta alla sclerosi multipla viene messo a punto il farmaco Copaxone. Quattro anni fa è stato conseguito un importante risultato sul mantenimento della fertilità in donne dopo tumore: è venuta al mondo la prima bambina dopo un trapianto di tessuto ovarico crioconservato. Nessuno Stato piccolo quanto quello ebraico si avvicina al palmares complessivo di premi Nobel conseguiti da Israele: tre per la pace, due per la chimica, due per l’economia, uno per la letteratura. L’investimento fatto in Israele negli anni ’80 e ’90 in settori quali cultura e istruzione superiore sta dando i suoi frutti. “Israeliano” è diventata una qualifica positiva nei circoli internazionali di letteratura, poesia, cinema, pittura e danza; nelle scienze esatte come matematica e chimica, nelle scienze umanistiche come storia e linguistica, nelle scienze sociali come economia e studi diplomatici, nelle scienze dell’amministrazione come ricerche operative e sistemi d’informazione. Una compagnia israeliana ha sviluppato un semplicissimo esame del sangue che distingue fra casi leggeri e casi gravi di sclerosi multipla. Un apparecchio inventato in Israele aiuta a ripristinare l’utilizzo di mani paralizzate. Questo congegno stimola elettricamente i muscoli, ridando speranza a milioni di persone sofferenti di ictus o ferite alla colonna vertebrale. Bambini con problemi respiratori potrebbero presto dormire meglio, grazie a un nuovo congegno israeliano chiamato Child Hood. Questa innovazione sostituisce la maschera da inalazione con una macchina per la somministrazione di farmaci che provvede al sollievo. Il programma di chirurgia neurologica presso l’Israel Hadassah Medical Center ha eliminato con successo le manifestazioni fisiche del morbo di Parkinson in un gruppo selezionato di pazienti con una tecnica di profonda stimolazione del cervello. La tecnologia per lo sviluppo del processore Pentium MMX fu disegnata dalla Intel in Israele. Entrambi i processori Pentium 4 e Centrum sono stati interamente disegnati, sviluppati e prodotti in Israele. Al di fuori della Silicon Valley, negli Stati Uniti, è Israele ad avere la più alta concentrazione di aziende high tech che è anche numero due al mondo per Venture Capital Funds, dietro all’America. Come se non bastasse, Israele è anche l’unico paese che oggi ha più foreste di cento anni fa. (Giulio Meotti) 18 dic 2008

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