mercoledì 21 gennaio 2009

Tel Aviv

Cara Chicca,ho partecipato al viaggio in Israele di dicembre, fatto proprio nel momento piu' cruciale e critico dell'inizio della guerra (siamo partiti il 28 dicembre per tornare il 6 gennaio). Vorrei riportare le mie impressioni.Io ero gia' stata lo scorso anno nel mese di febbraio, e quanto ho visto , non solo dal punto di vista strettamente naturalistico e storico, ma anche i rapporti intrecciati , mi hanno spinto a partecipare a quello di dicembre. Siamo partiti nel momento piu' difficile della guerra,ed abbiamo seguito passo passo tutti gli eventi, grazie alle puntuali informazioni che Angela, la nostra guida,nostro punto fermo da tutti i punti di vista, organizzativo, emozionale e ch piu' ne ha piu' ne metta.., ci dava quotidianamente dato il suo osservatorio privilegiato di cittadina israeliana. Quindi il primo punto di forza di questo viaggio è che non abbiamo fatto i "turisti" nel senso letterale della parola: certo, abbiamo visitato posti splendidi e ricchi di emozioni e di storia, , ma anzi rispetto a chi vive lontano da quei luoghi così belli e martoriati , abbiamo potuto raccogliere le idee direttamente parlando con chi vive quella quotidianità e soffre per questa terribile ed ingiusta guerra che tante lacrime fa versare ad innocenti, di quì e di là dal muro e dai confini.Anche l'opportunità di poter condividere i propri sentimenti , le proprie ansie, anche le proprie perplessità con le famiglie della comunità ebraica italiana di Gerusalemme che così generosamente ci ha ospitato la sera di shabbat è stata un'opportunità che non a tutti è concessa.Così durante queste giornate abbiamo messo insieme gioie, emozioni, dolori, tristezze e scambi di opinioni, ma soprattutto abbiamo condiviso con chi vive quella realtà gli stessi sentimenti, ( per quanto possibile) la stessa fatica .Inoltre posso garantire che direttamente non abbiamo vissuto nessun problema ( nonostante che il 31 dicembre eravamo a 3 km dal Libano!). IO sono contenta di non aver avuto la tentazione di rinunciare, perche' grazie a quanto ho visto, sentito, discusso , ( anche a quanto non ho condiviso, visto che non sempre ho concordato con le posizioni espresse...), ho potuto direttamente, senza mediazioni mediatiche a senso unico ( in entrambi i sensi), riflettere ed avere spunti , una volta tornata a casa, di approfondimenti personali che mi sono costati fatica e confronti molto intimi con me stessa e con chi non ha avuto questa opportunità. Insomma , alla luce anche di questo viaggio, proprio perchè fatto in un momento così difficile, non riesco piu' a tollerare le prese di posizione antitetiche: il giusto, lo sbagliato, il vero ed il falso, le ragioni ed i torti mi si sono rivelati mescolati ed impastati insieme dal sangue e dalle lacrime di chi ama i popoli che soffrono, a qualunque colore e religione e nazionalità appartengano. Sinceramente Silvana Caronna

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