venerdì 20 marzo 2009

Sergio Della Pergola
Negli anni Sessanta si era molto discusso il problema della stampa ebraica in Italia e in particolare la sua frammentazione fra venti testate, quasi tutte a limitata diffusione locale. Il 2 maggio 1965 si tenne a Roma un convegno nazionale organizzato dalla Federazione Giovanile Ebraica d’Italia, la mitica FGEI. La mozione finale auspicava fra l’altro la “creazione di un grande periodico degli ebrei italiani che, senza rinunciare a un’ampia ma particolare personalità, dia democraticamente spazio a tutte le opinioni e sopperisca alle esigenze di formazione e di informazione di tutte le famiglie ebraiche”. Sono passati 44 anni, molte cose sono cambiate nel mondo, in Israele, nell’ebraismo italiano e nella diaspora globale. Chi ricorda quei tempi sa che le necessità e le sfide sono oggi enormemente più complesse in una società inondata dall'informazione. Il collettivo ebraico è impegnato su più fronti, nel mondo e in Israele, non necessariamente unanime su tutto, ma ancora fondamentalmente solidale nella difesa dei propri diritti civili e della propria cultura. E questo di fronte a una popolazione ebraica che in Italia è diminuita a causa dell’invecchiamento e dell’erosione identitaria, ma che contiene energie intellettuali e una profondità di conoscenze ebraiche certamente non inferiori a quelle di 44 anni fa. Ora l’Unione delle Comunità ha dato una chiara indicazione di voler creare un giornale ebraico nazionale a stampa, concepito con moderni criteri editoriali, al di là del sito internet. Con tutto l’apprezzamento meritato da chi oggi dirige con passione e onestà la stampa periodica ebraica, le risposte locali non sono sufficienti. Le iniziative editoriali esistenti potrebbero proficuamente confluire e trovare spazio nella nuova pubblicazione nazionale. Chi ha visto il “numero zero” del nuovo giornale ebraico pensa che esso offrirebbe un grande salto di qualità nell’immagine e nell’approfondimento, in grado di competere in modo più efficiente e aggressivo con le forze della disinformazione, della contestazione, e anche della violenza fisica che ci circondano. Sosteniamo l’idea e la sua realizzazione. Sergio Della Pergola, demografo,Università Ebraica di Gerusalemme http://www.moked.it/

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