martedì 24 marzo 2009

dal film Vasermil

Qui Milano - Il cinema di Israele presentato dagli ospiti in sala

“Quest’anno il Festival ha ottenuto un grandissimo successo, con una partecipazione decisamente superiore alle aspettative. Il pubblico ha mostrato di gradire in particolare la formula che ha visto una serie di esponenti del mondo culturale e politico introdurre varie pellicole e discuterne con la gente in sala”. Così Paola Mortara, curatrice del progetto del Festival del cinema israeliano a Milano per il Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) insieme a Nanette Hayon Zippel.“Il Cdec – spiega - possiede da sempre un ricco archivio di materiale audiovisivo d’argomento ebraico a scopo conservativo. Col passare degli anni questi film e documentari sono stati sempre più richiesti da enti, scuole, studiosi e anche semplici privati. Da qui l’idea di realizzare questa rassegna, che contribuisce senz’altro a mostrare aspetti poco conosciuti di quello che è veramente Israele. Il cinema è un mezzo di comunicazione efficace e diretto. Una selezione di film così diversi tra loro racconta più delle tante parole che si cercano di spendere a tale proposito”.La seconda edizione del Festival promossa dal Cdec e dalla Fondazione Cineteca italiana sotto la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli, con la collaborazione del Pitigliani Kolno’a Festival di Roma, si è conclusa con la proiezione della pellicola Vasermil. Introdotto dal direttore del Cdec Michele Sarfatti e dal pittore e saggista Stefano Levi Della Torre, il film del 2007 è un emblema di ciò che la rassegna si proponeva di rappresentare, le diverse sfaccettature della realtà israeliana, attraverso l’opera di registi emergenti poco conosciuti al grande pubblico rispetto a quelli, come Amos Gitai, che hanno reso il cinema israeliano famoso nel mondo. Vasermil, opera prima del regista Mushon Salmona, racconta la storia di ragazzi provenienti da culture distanti, un etiope, un russo e un israeliano da generazioni, che si scontrano per poi riuscire a incontrarsi, in una multietnicità difficile da immaginare per chi non conosce bene Israele.Rossella Tercatin, http://www.moked.it/

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