giovedì 12 marzo 2009

Tempio di Gerusalemme

I cristiani visti dagli ebrei israeliani

Un sondaggio mette in evidenza profonde differenze di opinione fra laici e religiosi, mentre si prepara il viaggio del Papa in Terrasanta. Si avvicina il viaggio del Papa in Terrasanta, e mentre si stanno spegnendo le ultime fiammate polemiche cresce l’interesse dei media in Israele per la visita. Un sondaggio pubblicato dal sito web dello Yedioth Ahronoth e realizzato dall'Istituto Smith su un campione di 500 persone offre indizi interessanti su come laici e religiosi israeliani vedono il cristianesimo e i cristiani. La maggioranza degli israeliani di religione ebraica ritiene che nelle scuole debbano essere insegnate nozioni sul cristianesimo, ma non sul Nuovo Testamento, e che lo Stato debba inoltre garantire la libertà di culto ma non permettere agli enti ecclesiastici cristiani di acquistare terreni a Gerusalemme. Il 60 per cento degli ebrei ortodossi e ultra-ortodossi si dice poi disturbato dalla vista di una persona con indosso una croce, mentre per la stragrande maggioranza dei laici (il 91 per cento) questo non costituisce un problema. Su quasi tutte le questioni i laici dimostrano dunque di avere un approccio più aperto rispetto agli ortodossi. I primi sono ad esempio in grande maggioranza (68 per cento) a favore dell'insegnamento del cristianesimo nelle scuole (il 52 per cento anche del Nuovo Testamento), mentre gli ortodossi e gli ultraortodossi sono nettamente contrari (rispettivamente il 73 per cento e il 90 per cento). Più del quaranta per cento degli ebrei israeliani , e fra questi l’80 per cento degli ortodossi, pensano che gruppi ebraici non dovrebbero accettare la carità dei cristiani evangelici. Lo studio ha messo in evidenza notevoli differenze di opinione fra laici e religiosi sul Cristianesimo, ed è stato pubblicato in un momento di crescente appoggio finanziario verso Israele da parte dei cristiani evangelici, che donano decine di milioni di dollari ogni anno. Il 55% degli intervistati si è detto favorevole al fatto che Israele accetti quel genere di aiuti, mentre il 41% è contrario. Lo studio è stato condotto dal Jerusalem Institute for Israel Studies, e dal Jerusalem Center per le relazioni ebraico-cristiane. Il 79% degli ortodossi si è detto contrario, mentre il 70% dei laici è favorevole. L’anno scorso la International Fellowship of Christians and Jews ha ricevuto 87 milioni di dollari da cristiani evangelici, destinati a coprire le spese per un’ampai gamma di programmi. “I risultati dello studio mostrano che abbiamo avuto un sacco di successo, e abbiamo ancora molto lavoro da fare per convincere gli israeliani che siamo amici sinceri in un mondo che sta diventado più ostile e più antisemita ogni giorno” ha dichiarato il rev. Malcom Hedding direttore esecutivo dell’Ambasciata Cristiana Internazionale, un gruppo evangelico con base a Gerusalemme. Il 74% degli ebrei israeliani non considera i cristiani come “missionari”, e il 76% non è infastidito nell’ incontrare un cristiano che indossa una croce. Allo stesso tempo, solo il 50% riconosce che Gerusalemme è centrale per la fede cristiana, e il 75% crede che lo stato non dovrebbe permettere a gruppi cristiani di comprare terreno per costruire nuove chiese a Gerusalemme. II 41% crede che il Cristianesimo sia la religione più vicina all’Ebraismo, mentre il 32% pensa che sia l’Islam. L’80% dei laici pensa di essere autorizzato a entrare in una chiesa (il 92% ne ha visitato qualcuna in viaggio all’estero), mentre l’83% dei religiosi ha detto che entrare in una chiesa è proibito. Tre ebrei religiosi su quattro pensano che il Cristianesimo sia “idolatria”, mentre il 66% dei laici non lo pensa. Il 56% dei laici ritiene che i soldati cristiani nell’esercito israeliano dovrebbero giurare su Nuovo Testamento, ma il 62% dei religiosi crede che dovrebbe essere usata solo la Torah.
http://www.lastampa.it/ 27/2/2009

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