giovedì 5 novembre 2009

Eilat - parco del ghiaccio

Rassegna stampa

Per quanto riguarda la politica italiana, la prima notizia che ci riguarda è il bel discorso pronunciato ieri dal presidente Napolitano ricevendo la delegazione del Keren Hayesod con alcuni dirigenti dell'ebraismo italiano. Come sempre il presidente della repubblica ha la capacità di esprimere con grande chiarezza i concetti fondamentali delle relazioni che uno stato democratico come l'Italia deve avere con l'ebraismo e Israele. Un anno fa aveva dichiarato con forza che l'antisionismo è una forma di antisemitismo, ieri ha detto che c'è una discriminante fra il dissenso con le politiche israeliane, che è legittimo, e la volontà di eliminare lo stato di Israele, che non lo è e ha assicurato a Israele "l'appoggio convinto" dell'Italia, chiedendo all'Unione Europea di prendere una posizione analoga. Il discorso è riportato da tutti i giornali, si può leggerlo nella cronaca di Fragonara sul Corriere o quella di Passarini sulla Stampa.Un tema critico è quello della candidatura di D'Alema a "ministro degli esteri" dell'Unione Europea. Da leggere con molta attenzione la documentata stroncatura di Christian Rocca sul Foglio. Il pezzo inizia così: "Non esiste un candidato peggiore di Massimo D'Alema per la carica di Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea." Molto debole invece la difesa del Riformista, dove Paolo Iorio forza a favore del dirigente PD le dichiarazioni corrette di diplomatici israeliani del tenore "non spetta a noi decidere chi siano i leader europei".Fa rumore sui giornali l'appello che sarebbe stato lanciato dal Ku Klux Kan per trovare aderenti in Italia. Ne parlano il Corriere, Il Sole, e altri giornali; ma l'annuncio sembra piuttosto una bufala o una provocazione, piuttosto che una minaccia vera. Più serio invece il pericolo di Holywar, un sito ultracattolico, fortemente antisemita, che è attivo da molti anni con testi e immagini violentissimi contro Israele e l'ebraismo, nello stile dei "Protocolli", e sembra ora aver pubblicato un elenco di cognomi ebraici su cui la polizia postale indaga (Il Messaggero).Nella politica internazionale, continuano gli echi del viaggio della Clinton in Medio Oriente, e delle sue dichiarazioni sulla collaborazione del governo israeliano allo sforzo della pace e sulla indisponibilità palestinese. E' istruttivo vedere che praticamente tutti i giornali italiani accettano l'interpretazione palestinese e araba di un "voltafaccia" israeliano: non solo gli ovvi ideologi della sinistra come Liberazione e Manifesto, ma anche L'Osservatore romano. Trova ancora eco l'arresto dell'immigrato americano in Israele arrestato dalla polizia per terrorismo ai danni dei palestinesi (Battistini sul Corriere, Stabile su Repubblica). Da leggere infine sulla stampa internazionale il duro commento del Wall Street Journal sulla violazione dei diritti umani nei territori controllati dall'autorità palestinese e il reportage complice ancor più che compiacente di Le Monde sulle magnifiche sorti e progressive del regime siriano. Ineffabile in questo pezzo la risposta di un burocrate siriano alla domanda sulla rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iraq, che accusa il regime siriano di costituire la base logistica del terrorismo in Iraq: «Mais c'est con conjoncturel», assure un conseiller du chef de l'Etat. Le premier ministre, Nouri Al-Maliki, «politiquement mal en point à Bagdad à cause des attentats, a perdu ses nerfs en nous accusant faussement. Tout rentrera dans l'ordre dès qu'un autre politicien sera au pouvoir ». Insomma, la Siria continuerà a mandare bombaroli in Iraq fino a che non cambierà governo. l'"autorevole" giornale francese non commenta, ma titola il pezzo "La Siria si pone di nuovo al centro dello scacchiere mediorientale". Bel modo di porsi al centro...Ugo Volli http://www.moked.it/

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