
mercoledì 4 novembre 2009

Rassegna stampa
Nella scarsa rassegna stampa di oggi trova posto un tema: l'annuncio dell'autorità palestinese di non voler aprire le trattative con Israele nonostante gli appelli di parte americana, in quanto Israele non accetta la precondizione del blocco totale dell'attività edilizia negli insediamenti, compresa Gerusalemme Est. C'è stato una modifica importante nella situazione negoziale: mentre sei mesi fa sembrava che a rifiutare la trattativa e a ostacolare fossero gli israeliani, ora Hillary Clinton a nome dell'amministrazione americana riconosce che il governo israeliano collabora ai tentativi di pacificare la regione, mentre i palestinesi non lo fanno e ostacolano il processo. Questo è letto dai palestinesi come un "tradimento" (Michele Giorgio sul Mattino, Eric Salerno sul Messaggero) e non è affatto gradito alla sinistra ideologica che sposa la "narrativa" palestinese, da Udg sull'Unità a Gideon Levi su Haaretz di ieri) Per costoro, dato che Israele deve avere torto, sono gli americani che tradiscono, rinunciano, addirittura "distruggono la speranza" (L'Unità), non sono più mediatori affidabili. La sola America buona è quella che maltratta Israele, come vorrebbero i palestinesi e purtroppo anche la sinistra ebraica in Israele e anche all'estero (è la teoria del "tough love" dell'amore duro, sostenuta da J Street e da Haaretz. Il luogo in cui questa teoria, secondo cui la colpa della mancanza della pace è tutto di Israele, si legge in un articolo grondante odio antisraeliano di Harry Stigman sullo Herald Tribune, in cui viene fuori con impressionante chiarezza che la "colpa" non è del governo o dello stato israeliano, ma del suo popolo, che "non vuole la pace" perché è "patologicamente" spaventato dal suo futuro e dunque andrebbe "affrontato" e "sfidato" con le cattive maniere dagli Stati Uniti.Fra le altre notizie, da sottolineare solo quella del Secolo XIX della cattura di un israeliano immigrato americano, colpevole di atti di violenza verso i palestinesi: figura inquietante di patologia mentale oltre che politica.Ugo Volli http://www.moked.it/
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