martedì 17 novembre 2009
Qui Londra – L'identità e il giudice
Una vicenda controversa sta scuotendo alle fondamenta la comunità ebraica del Regno Unito: la pronuncia della Corte Suprema inglese sul ricorso depositato dalla United Synagogues (l’organizzazione che raggruppa le comunità britanniche che si richiamano alla linea dell’ebraismo ortodosso) contro una sentenza della Corte d’Appello, secondo la quale i criteri di selezione della JFS contrastano con il Race Relations Act, un atto votato dal Parlamento nel 1976 per combattere ogni tipo di discriminazione.Fondata nel 1732, la Jewish Free School è la più grande scuola ebraica d’Europa con circa 4000 studenti.Essendo una delle migliori scuole superiori della Gran Bretagna, il numero di candidati a frequentarla è di gran lunga superiore ai posti disponibili: una preferenza è sempre stata accordata ai candidati ebrei secondo la legge rabbinica, ai figli di madre ebrea o convertiti all'ebraismo secondo i dettami della legge ebraica.Le azioni legali di una famiglia, tuttavia, rischiano di sconvolgere la situazione attuale. M. è un ragazzo che frequenta insieme al padre una sinagoga non ortodossa di Londra. Nel 2007 ha presentato la sua domanda d’iscrizione alla JFS che, però, non fu accolta perché sua madre si è convertita all’ebraismo sotto la responsabilità di un tribunale non ortodosso. Il ragazzo, quindi, non poteva essere considerato idoneo dalla United Synagogues, a cui JFS fa capo. Nel luglio dello scorso anno il padre decide di portare la scuola in Tribunale con l’accusa di discriminazione.In giugno, la Corte d’Appello ha emesso una sentenza favorevole alle tesi della famiglia del ragazzo, stabilendo che un criterio di selezione basato sullo status religioso della madre è un criterio discriminatorio e quindi incompatibile con il Race Relations Act.La sentenza sta provocando una lunga catena di reazioni e una serie di animate discussioni.Alcuni hanno criticato la grande quantità di denaro ed energia impiegata dalla United Synagogues per combattere una battaglia a loro avviso di retroguardia.Le scuole ebraiche del Regno Unito che percepiscono sovvenzioni pubbliche hanno dovuto cambiare il metodo di selezione degli studenti e adottare nuovi criteri.È stato messo a punto così un sistema per misurare l'idoneità dei candidati: un punteggio è assegnato e calcolato in base al livello di pratica religiosa dello studente e della sua famiglia.Si è prodotta in ogni caso una situazione paradossale: un Tribunale civile, pronunciandosi su una materia delicata e di stretta competenza di un Beth Din, rischierebbe di imporre modifiche essenziali alla maniera d’identificare chi è Ebreo.La questione“Chi è Ebreo?” è, così, ritornata in forza sulle pagine dei giornali. Il dibattito si è focalizzato sul ruolo e la funzione dell’educazione ebraica: strumento essenziale per mantenere e rinnovare i legami con la tradizione e nutrire l’identità ebraica, come può essere adattata per meglio rispondere alle trasformazioni del mondo contemporaneo?Bisogna garantire un’educazione ebraica anche a chi non è ebreo secondo la legge ebraica? M. oggi frequenta la JFS, mentre United Synagogues, presieduta dal Rabbino capo Jonathan Sacks, continua la sua battaglia alla Corte Suprema.La JCoSS (the Jewish Community Secondary School), una nuova scuola superiore ebraica che inizierà ad operare il prossimo settembre, sarà intanto aperta agli studenti che si dichiarano ebrei e appartengono a tutte le denominazioni presenti nella realtà britannica.Rocco Giansante, http://www.moked.it/
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