giovedì 3 dicembre 2009


Gerusalemme - cimitero sul monte degli Ulivi

Radio Radicale, conversazione settimanale sull'attualità mediorientale con il Direttore di Radio Radicale Massimo Bordin mercoledì 2 dicembre 2009
ASCOLTA LA REGISTRAZIONESintesi degli argomenti della puntata di questa settimana:Cambio della leadership all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Ahmadinejad non demorde.Internet & the Middle East:Due attivisti iraniani arrestati il 18 novembre e condannati a 6 anni di carcere per attività di dissenso su internet contro il regime.Istituita una nuova unità di polizia per combattere "gli insulti e il diffondersi di bugie su internet".Ahmadinejad nella veste di blogger: "le memorie personali di Mahmoud Ahmadinejad" - 15 minuti alla settimana per avere un contatto personale con la popolazione.Blog in inglese e in farsi: due lingue, due versioni.L'esercito israeliano sta organizzando una nuova unità di media per rispondere agli attacchi su Youtube.Sito DEBKA: attendibile o no? Buona fonte, ma da verificare...Questione Gilad Shalit: nulla di nuovo sotto il sole, tutto in sospeso dalla settimana scorsa.La vicenda è in stretto collegamento con le elezioni palestinesi, inizialmente indette da Abu Mazen e poi sospese. Sempre rifiutate da Hamas, ma ora sembra che ci stia ripensando. Ovvero: la liberazione di Shalit farebbe grande pubblicità a Hamas, e quindi eventuali elezioni giocherebbero a suo favore.Netanyahu ha annunciato tre giorni fa un congelamento di tutti gli insediamenti per 10 mesi. L'esercito ha già iniziato a distribuire ordini di arresto dei lavori in tutti gli insediamenti.Frattanto, i membri del Likud, il partito di Netanyahu, che vivono in insediamenti, hanno a loro volta annunciato un "congelamento", ma della loro appartenenza al partito, fino a che non si riprenderà la ricostruzione. Ma riprenderà mai la costruzione una volta accettato il principio?L'apprezzamento degli Stati Uniti per il gesto israeliano e la posizione ostile dell'Unione Europea.Un'Unione Europea fortemente condizionata dalla presidenza svedese di turno, in carica fino a fine dicembre. Dopo l'episodio della pubblicazione antisemita sul traffico di organi palestinesi da parte dell'Esercito israeliano sul giornale svedese Aftonbladet, e il rifiuto del Governo svedese di condannarla, i rapporti Svezia-Israele si sono incrinati.Carl Bild, Ministro degli Esteri svedese, ha preparato un documento, che presenterà la settimana prossima all'Unione Europea, in cui sancisce la spartizione di Gerusalemme. Ovvero, pone come primo punto quasi scontato, il nodo principale, la questione più delicata in tutte le trattative israelo-palestinesi, come ci insegna Camp David 2000, le trattative tra Barak e Arafat, sotto gli auspici di Bill Clinton, che fallirono drammaticamente proprio su questo punto, perché Arafat disse che per lui era impossibile accettare la divisione di Gerusalemme.Problemi: l'unilateralità. Impossibile pensare di non discutere di questo punto se non a un tavolo di trattative.La libertà di culto, concessa a tutte le fedi solo dal 1967 (sotto il dominio giordano, agli ebrei è sempre stato negato l'accesso al Muro del Pianto).La propaganda arafattiana per cui gli ebrei non avrebbero nessun legame con Gerusalemme.Sari Nousseibeh, professore palestinese, è intervenuto a una recente presentazione all'Università Ebraica di Gerusalemme del libro "Dove il Cielo e la Terra si incontrano: la Sacra Spianata di Gerusalemme", alla cui stesura ha contribuito, sostenendo il legame esistente tra ebrei e Gerusalemme. Alla presentazione, tuttavia, non ha parlato, probabilmente per preservarsi.

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