mercoledì 13 gennaio 2010


Rehovot istituto Weizmann

Israele: Netanyahu conferma costruzione barriera al confine con Egitto

Israele costruirà una barriera lungo il confine meridionale con l’Egitto al fine di fermare gli attraversamenti illegali da un Paese all’altro, secondo quanto detto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo stesso Premier ha fatto sapere, in una nota pubblicata la scorsa domenica, di aver “deciso di chiudere il confine meridionale tra Egitto e Israele al fine di bloccare il passaggio di ulteriori terroristi.” Decisione che è stata presa al fine di assicurare il carattere ebraico e democratico dello Stato israeliano. Netanyahu continua spiegando gli obiettivi: la nazione israeliana rimarrà una terra aperta per i profughi di guerra, “ma non possiamo permettere che migliaia di lavoratori clandestini si infiltrino attraverso la frontiera meridionale e inondino il nostro paese”.Infatti secondo una stima fatta dalla polizia israeliana, sembra che ogni settimana da 100 a 200 persone si infiltrano entro i primi 210 chilometri, circa 130 miglia, all’interno del confine meridionale nazionale. Secondo Israel’s Hotline for Migrant Workers, un gruppo che combatte per i diritti dei lavoratori migranti e che promuove i diritti dei lavoratori privi di documenti, il numero di coloro che varcano il confimo sarebbe invece di poche migliaia di persone all’anno.Il novanta per cento di coloro che attraversano la frontiera illegalmente sono rifugiati che provengono dal Nord Africa. Il resto invece si pensa che possano essere i lavoratori migranti, trafficanti di droga e donne.Secondo l’ufficio del primo ministro israeliano sembra che la costruzione della barriera tra Israele e Egitto richiederà diversi anni. Al momento nessuna data di inizio dei lavori è stata annunciata. Il costo stimato del progetto, invece, è di circa 1 miliardo di shekel, ovvero circa 269 milioni dollari.La recinzione sarà costruita in due sezioni. La prima inizierà vicino a Rafah e seguirà la direzione sud, mentre la seconda nei pressi della località turistica di Eilat e sarà costruita verso nord. La barriera non sarà invece costruita nei pressi di un terreno difficile, che già scoraggia di per sé il valicamento della frontiera.Israele ha già costruito in passato una barriera che separa la Cisgiordania da una parte dello Stato ebraico. La costruzione fu iniziata da Israele nel 2002, nel tentativo dichiarato di arginare l’ondata di attentati suicidi palestinesi che è diventata un evento assolutamente frequente in Israele nel corso della seconda Intifada, iniziata nel settembre 2000.Per capire di cosa può essere capace in questo senso Isreale, la barriera, che si trova attualmente tra il Paese stesso e la Cisgiordania, è lunga oltre 400 km ed è composta da 20 sezioni. E’ stata innalzata all’interno di aree più densamente popolate e è composta, oltre che da muro, anche da grandi recinzioni di filo spinato, soprattutto nelle sezioni rurali. La costruzione di questa muraglia si è arrestata però nel corso degli ultimi due anni a causa di problemi giudiziari e di questioni legate al bilancio.Staremo anche a vedere come reagiranno le varie associazioni a questa decisione, tra e quali anche l’ONU, che tra l’altro ha già esortato Israele a smantellare la barriera con la Cisgiordania.11,01, 2010 http://periodicoitaliano.info/

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