mercoledì 24 febbraio 2010


Bomba molotov lanciata contro una sinagoga al Cairo
Il Cairo, 21 feb - Fonti del servizio di sicurezza locale hanno reso noto che un ordigno artigianale è stato scagliato contro il portone di una sinagoga nel centro del Cairo, senza provocare né feriti né danni. Secondo le fonti, citate dall'agenzia ufficiale Mena, l'ordigno è stato lanciato da un ragazzo, che poi è fuggito. La polizia ha sigillato l'area attorno alla sinagoga, la più grande del Paese arabo. La bomba era una molotov ed è stata lanciata dentro uno zaino dal quarto piano di un albergo che si trova di fronte al tempio ebraico Shàar Hashamayin. L'attentatore è poi fuggito. La molotov è finita sul marciapiede davanti al portone della sinagoga e ha provocato un piccolo incendio. "Non c'erano turisti nella sinagoga quando l'incidente ha avuto luogo. Non ci sono state vittime né danni" ha detto un responsabile della sicurezza. La polizia ha aperto un'inchiesta.
Pesach 5770, nuova area sul Portale dell'ebraismo italiano
Sul Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it, oltre all'ormai usuale sezione dedicata alla kasherut contenente tra l'altro la lista dei prodotti autorizzati, è stata pubblica una speciale sezione dedicata a Pesach. Vi si trovano utili indicazioni rituali ed informazioni sui prodotti acquistabili, ovviamemente nel rispetto delle norme, senza necessità di particolari certificazioni. Lo scopo di queste indicazioni, basate su informazioni ricevute da autorità rabbiniche ed enti certificatori primari, è quello di rendere più facile e meno onerosa la spesa per Pesach. Insomma, una sorta di guida a uso del consumatore kasher che si aggiunge alle rilevanti proposte dei negozi specializzati e degli appositi servizi comunitari. Si consiglia di seguire costantemente le sezioni kasherut e Pesach in quanto potrebbero in ogni momento essere aggiornate con nuove segnalazioni.A tutti voi Pesach kasher vesameach,Gadi Polacco, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
In Ungheria il negazionismo diventa reato
Budapest, 23 feb -Tre anni di reclusione, questa la pena massima stabilita in Ungheria per la negazione della Shoah. Lo ha chiarito ufficialmente con un voto a tarda sera ieri il Parlamento, nella sua ultima sessione prima delle elezioni l'11 aprile, adottando una proposta socialista. La mozione è passata con 197 voti (socialisti, liberali, centristi), mentre l'opposizione conservatrice Fidesz si è astenuta. Il negazionismo è un fenomeno sempre più presente in Ungheria, in particolare viene spesso evocato durante i comizi del partito estremista nazionalista Jobbik, che stando ai sondaggi, riuscirà a entrare in Parlamento dopo le elezioni previste per il prossimo aprile. Il partito Fidesz aveva proposto una modifica per sanzionare anche la negazione dei crimini di "tutti i regimi totalitari, nazismo e comunismo", proposta che è stata però respinta dalla maggioranza.
Ahmadinejad contro tutti: “Nessuno si metta contro di noi”
Teheran, 23 feb -"Se una mano da qualsiasi parte del mondo si dovesse stendere per attaccare la nazione, questa nazione la taglierà dal braccio", questa l'intimidazione del presidente iraniano Ahmadinejad al mondo intero, lanciata facendo riferimento all'eventualità di un attacco militare contro le installazioni nucleari del suo Paese. Lo ha detto oggi in un discorso tenuto nell'est dell'Iran e trasmesso in diretta televisiva. Allo stesso tempo ancora parole dure verso Israele. "Ho contattato alcuni Paesi che si trovano attorno al regime sionista - ha detto Ahmadinejad - e ho detto loro di essere pronti, di equipaggiarsi e se i sionisti commettono ancora un errore, di mettere fine alle loro attività, di sradicarli". In una conversazione telefonica con il presidente Bashar al- Assad, il 10 febbraio, Ahmadinejad, citato dai mezzi di stampa iraniani, aveva detto che "se il regime sionista dovesse ripetere i propri errori e avviare una operazione militare, essa dovrà essere respinta con tutta la forza per porre fine una volta per tutte (ad Israele, ndr)".

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