mercoledì 10 febbraio 2010


“Elton John non andare in Israele", pressioni sul cantante

Caro Elton John non suonare in Israele, è uno stato razzista. Questo il sunto della lettera inviata alla celebre pop star inglese da un gruppo di accademici britannici. “Politico o no, quando salirai su quel palco a Tel Aviv, ti sarai schierato dalla parte di uno stato razzista”, scrive il Comitato britannico per le università in Palestina, che chiede al cantante di cancellare la data israeliana del 17 giugno. “Ti comporti come se suonare in Israele sia moralmente neutrale - si legge nella lettera aperta - ma come può esserlo? Come può la crudeltà delle azioni di Israele contro i palestinesi (fondamentalmente perché i palestinesi sono lì, sul suolo palestinese, e Israele li vuole cacciare) essere moralmente neutrale?”. Poi il richiamo al controverso rapporto Goldstone sull’operazione Piombo fuso, condotta dall’IDF fra il dicembre 2008 e gennaio 2009 “per favore leggi ciò che il giudice Goldstone ha detto a proposito del massacro a Gaza, cosa Amnesty International e Human Rights Watch hanno detto per decenni sui crimini commessi contro i palestinesi”. Questo non è il primo caso di boicottaggio. Prima di Elton John, un’altra celebre star internazionale è stata oggetto di pressioni da parte di gruppi anti-israeliani. Carlos Santana, infatti, due settimane fa ha cancellato il suo concerto al Bloomfield Stadium di Jaffa. La motivazione ufficiale non è nota. Secondo alcuni organizzatori, Santana avrebbe ricevuto il chiaro messaggio di “evitare la data israeliana”. Dello stesso parere il produttore Shuki Weiss, promotore dell’evento: “Dalle nostre indagini risulta che Santana abbia ricevuto messaggi da figure contro Israele che facevano pressione perché annullasse lo show. Naturalmente, dall’altra parte nessuno ha fatto riferimento a qualsiasi connessione tra queste pressioni e la cancellazione dello show, ma noi siamo sicuri questa connessione esista e sia molto stretta ".Intanto l’organizzazione filo palestinese, nelle cui fila, stando a Ynetnews, vi sono membri israeliani ed ebrei, auspica che Elton John segua le orme di Santana. “Purtroppo - sostiene il presidente del Comitato, Haim Bresheeth - non siamo riusciti a convincere Paul McCartney - né Leonard Cohen - ad annullare il suo concerto, ma noi continueremo a prendere provvedimenti simili, al fine di evitare che questi artisti rispettabili vengano in un paese occupante che viola il diritto internazionale. La decisione finale è nelle mani degli artisti stessi”. La parola ad Elton John, dunque.Daniel Reichel,
http://www.moked.it/

Nessun commento: