venerdì 5 marzo 2010


ara pacis

Ara Pacis, a Roma si prepara anche il vertice fra Peres e Abu Mazen

Il 21 e 22 aprile prossimo il presidente di Israele Shimon Peres e Abu Mazen, presidente dell'Anp, si incontreranno all'Ara Pacis in occasione delle celebrazioni del Natale di Roma. Ieri mattina si è svolto in Campidoglio l’incontro di preparazione e il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ha presentato il programma dell'incontro insieme ai rappresentanti dei due Paesi, l'ambasciatore Uri Savir (collegato in videoconferenza) e l'ambasciatore Al-Aflak.L’evento di aprile prossimo sarà distinto in due momenti; il primo (del 21 aprile) sarà dedicato all’insediamento del “Consiglio per la dignità, il perdono e la riconciliazione” promosso dalla Glocal Forum. Nello stesso giorno il Consiglio avvierà un confronto con le principali ONG, Associazioni, Fondazioni che promuovono il peacebuilding.Il secondo appuntamento vedrà l’incontro dei presidenti Peres e Abu Mazen, presso l’Ara Pacis, insieme al sindaco Alemanno che punta a "lanciare un messaggio per dimostrare che Roma può essere il luogo ideale per parlare di convivenza pacifica, utile alla stabilizzazione e alla crescita del Mediterraneo” chiarendo, però, che"Spetta alla diplomazia e non a noi di dirimere i problemi concreti, ma un segnale di questo genere può aiutare le trattative tra israeliani e palestinesi, rappresentando un simbolo potente in grado di generare fatti concreti".L’ambasciatore palestinese Hussein Al-Aflak ha poi aggiunto: “Fino ad ora è mancata l’applicazione dei colloqui, in una partita dove serve un arbitro che fischia e non i tifosi delle due parti”. Poi, è intervenuto l’ambasciatore e presidente del Peres center for peace ,Uri Savir,che apprezzando l’iniziativa ha aggiunto “La pace non è un problema solo di una nazione ma ne riguarda tutte” e chiamando my fiend Abu Mazen ha confermato l’impegno d’Israele a continuare il cammino del dialogo. Così nell’Urbe si respirerà un clima disteso e incoraggiante per l’incontro tra Peres e Abu Mazen, o almeno sembra.I fumi della guerra di Gaza hanno soffocato il flebile anelito dei “vecchi” colloqui da cui sarà difficile ripartire soprattutto perché lo Stato che quotidianamente è minacciato di scomparire, Israele, dovrà confrontarsi (lontano dall’Ara Augustae) con un terzo interlocutore: Hamas.
2 Marzo 2010, http://www.loccidentale.it/

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