venerdì 12 marzo 2010


Ajami non conquista l'Oscar, ma Waltz,il "cacciatore" di Tarantino, è l'attore più bravo

La sfortuna che da mezzo secolo persegue Israele agli Oscar ha colpito ancora e, mentre tre film con tema ebraico sono stati snobbati, il "Cacciatore di ebrei" è tornato a casa con un premio.L’Israeliano Ajami, un crudo film sulle tensioni arabo-israeliane in un quartiere misto di Jaffa, non è riuscito ad aggiudicarsi il premio per il miglior film straniero andato all’Argentino Il Segreto dei suoi Occhi (El Segreto de sus Ojos) diretto da Juan José Campanell.Anche le tre opere a tema ebraico in competizione per il miglior film - "Inglourious Basterds," "A Serious Man" e "An Education" - non ce l’hanno fatta. Quentin Tarantino ha anche perso nella sezione miglior regia, nonostante gli elogi per Inglorious Basterds, una brutale opera di fantasia nella quale una banda di soldati ebrei americani rimuove scalpi a soldati tedeschi e elimina i leader nazisti.A Inglorious Basterds, però, è andato il primo premio della serata, con il grandissimo attore austriaco Christoph Waltz (nell'immagine, il cui figlio, fra l'altro, è rabbino a Gerusalemme) vincitore della statuetta come miglior attore non protagonista grazie alla sua interpretazione di Hans Landa, il "Cacciatore di ebrei", l’agghiacciante e comicamente meticoloso colonnello tedesco responsabile della cattura dei soldati ebrei.“Oscar e Penelope, questo si che è un uber-Bingo”, ha dichiarato Waltz accettando il premio, riferendosi alla statuetta presentatagli dalla sensuale Penelope Cruz e citando una delle battute del film.Anche Steve Martin, il conduttore della serata, è riuscito a far ridere il pubblico con un sketch su Hans Landa all’inizio della cerimonia: “Hai interpretato un nazista ossessionato dalla caccia agli ebrei in Inglorious Basterds”, ha detto Martin e, aprendo le braccia verso il pubblico, "Beh Christoph…qui hai trovato una miniera d’oro!” (riferendosi alla grande quantità di ebrei presenti in sala).Questa è stata la terza edizione consecutiva degli Oscar nella quale un film israeliano candidato al premio per il miglior film straniero è tornato a mani vuote - i film sulla guerra del Libano, Beaufort e Walzer con Bashir, erano considerati i favoriti prima di essere scartati rispettivamente nel 2008 e nel 2009.Ajami è una coproduzione tra due giovani cineasti israeliani, Scandar Copti, un arabo-cristiano, e Yaron Shani, ebreo. È stato campione d’incassi della passata stagione cinematografica in Israele.Poche ore prima della cerimonia degli Oscar, Copti ha dichiarato di non voler rappresentare Israele.“Non faccio parte della nazionale israeliana quindi non rappresento Israele”, ha detto Copti in un’intervista al Canale 2. “È una questione tecnica. Funziona così agli Oscar. È Israele perché i fondi vengono da lì. C’è un regista palestinese e uno israeliano, attori palestinesi e attori israeliani. Il film tecnicamente rappresenta Israele, ma io non rappresento Israele”.Limor Livnat, ministro della Cultura e dello Sport, aveva criticato le osservazioni di Copti: “Il film Ajami è stato prodotto e nominato agli Oscar grazie ai fondi stanziati dallo Stato d’Israele, fondi dei quali adesso Scandar Copti sembra dimenticarsi", ha detto Livnat. “Ma senza l’aiuto dello Stato, questa sera Copti non camminerebbe sul tappeto rosso”.Rocco Giansante, moked.it

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