venerdì 12 marzo 2010


Tel Aviv
Sono iniziati (nello scetticismo generale) i colloqui di pace indiretti fra Israele e palestinesi

propiziati dall'America (Tobias Buck sul Financial Times), anche se subito i palestinesi hanno accampato come ostacolo alle trattative la decisione del ministro della difesa Barak di autorizzare il completamento di un centinaio di case, già approvate dal governo Olmert nell'insediamento di Beitar Ilit (articolo siglato pdm sulla Stampa). Il Mattino conferma che la prima visita all'esterno dei confini dell'Unione Europea del nuovo "ministro degli Esteri europeo", la laburista inglese baronessa Ashton sarà entro il mese a Gaza, insieme al segretario dell'Onu Ban-Ki-Mon: è un segno del profondo condizionamento della politica europea all'agenda della Conferenza Islamica. Un altro segno è la posizione del Commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, lo svedese Thomas Hammarberg, ex esponente di Amnesty International, secondo cui il burka è un diritto delle donne e contrastarlo significa violare la privacy. Lo racconta Fiamma Nirenstein in un indignato articolo sul Giornale, che mi permetto di consigliare a tutti coloro che si fanno ancora qualche illusione sulla possibilità che qualcosa di buono possa venire dall'establishment europeo.Che ci sia una fondamentale cecità e un'incapacità di difendere i propri valori si ricava anche dall'inchiesta firmata da Gian Luigi Vecchi sul Corriere (e dall'intervista a Padre Federico Lombardi dello stesso giornalista che lo accompagna, sempre sul Corriere). Sono duecento milioni i cristiani sottoposti a persecuzioni negli stati islamici (e anche in India e nel Laos); a tratti la loro persecuzione appare non direttamente religiosa e legata a ragioni politico-economiche, come forse in questi giorni in Nigeria; altre volte, come in Iraq è evidente che c'è un tentativo di eliminare "il popolo della domenica" dopo aver espulso "il popolo del sabato". Ma " 'L'occidente laico sembra non capire', considera Luis Sako, vescovo caldeo di Kirkuk", dove la persecuzione è sistematica. Forse è troppo impegnato a difendere l'islam dalle invasioni della privacy riguardo al burka, dalle vignette su Maometto o dai fimati di Wilders.Da leggere infine sul Sole, per coloro che pensano che l'autodifesa di Israele sia poco rispettosa dei diritti umani delle vittime, la descrizione di Daniela Raveda del lavoro di un tal capitano Nelson, dalle parti di Las Vegas (Usa) manovri con un joystick i droni che "secondo le stime della New American Foundation, un think tank di Washington, [...] hanno ucciso almeno 500 militanti e 250 civili tra il 2006 e la fine del 2009." (dove "militanti" al solito è una cattiva traduzione di "miliziani", cioè terroristi). Non risulta peraltro che nessun giudice Goldstone stia approntando un rapporto per accertare la violazione dei diritti umani o la sproporzionatezza dei mezzi militari usati. Ugo Volli,moked.it

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