sabato 13 marzo 2010


Lo spot a doppio senso che imbarazza Israele

«Porno-turismo», «campagna flaccida», «un condensato di cattivo gusto». Con queste e altre colorite espressioni, blogger e giornalisti ebraici hanno subissato di critiche l'ultimo spot per promuovere il turismo in Israele. Il titolo della campagna, che gioca abbondantemente sui doppi sensi, è «Le dimensioni non contano». Nella breve clip ci sono una ragazza vestita e un ragazzo nudo. «Uhhh» dice lei, «che c'è?» risponde lui, «non prenderla male, ma è piccolo - dice la ragazza - non so se me la sento di andare laggiù». L'inquadratura si allarga e si vede che i due stanno consultando una cartina di Israele e una guida turistica è invece appoggiata proprio lì, sulle parti basse. La campagna, che ha anche un sito dedicato, è stata sponsorizzata dalla federazione canadese degli studenti ebraici e dalla Cija, un'importante fondazione ebraica in Canada. Siccome gran parte di queste associazioni vivono di contributi pubblici e privati dalla madre patria, in Israele è scoppiata la polemica. Non è chiaro se ci siano dei contributi diretti del Ministero degli esteri. Ma questi, per non sbagliare, hanno subito preso le distanze accusando la Cija.La polemica sullo spot a doppio senso, già diventato cult su social network e blog, arriva in un momento non proprio semplice per Netanyahu. Il premier ha dovuto pubblicamente scusarsi con il vicepresidente americano Biden, in visita ufficiale, dopo che nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Eli Yishai aveva annunciato la costruzione di 1.600 nuove case nella colonia di Ramat Shlomo, in territorio palestinese. Scelta che Biden ha subito condannato: «Israele mina la pace». Oggi il governo israeliano ha definito un errore quell'annuncio. Ma l'incidente diplomatico non si è concluso: l'Anp ha deciso di abbandonare la trattativa mentre i laburisti hanno minacciato di lasciare la coalizione. (An Fr.) 11 marzo, il sole24ore.com

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