sabato 13 marzo 2010


sali Mar Morto

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Un progetto "spaziale" per curare i pazienti cronici[...] Per assistere i malati cronici, evitando le cure ospedale, è stata addirittura scomodata la Nasa. L'ente americano è coinvolto in uno dei programmi di collaborazione avviati da Regione e Stato di Israele. L'accordo bilaterale, firmato due anni fa, è stato ridiscusso ieri in una riunione all'assessorato regionale alla Sanità a cui hanno partecipato il ministro israeliano Yacov Litzman, il responsabile della Nasa Leon Alkalai, il ministro leghista alle Riforme, Umberto Bossi, e il viceministro del Carroccio alle Infrastrutture, Roberto Castelli. [...]Il Corriere della Sera, 11 marzo 2010
Biden duro su Israele. I palestinesi verso il no ai negoziati di pace[...] Il primo effetto della gaffe è annunciato in tarda serata dal leader della Lega araba Amr Mussa: «Il presidente palestinese si ritira dai negoziati di pace indiretti, non è pronto a negoziare nelle circostanze attuali». Il fallimento era nell'aria. La sortita del governo Netanyahu non è piaciuta neanche all'estero: dal segretario dell'Onu, Ban Ki Moon, alla baronessa dell'Ue, Christine Ashton, dalla Francia alla Germania, dalla Lega araba all'Egitto e alla Giordania, è una corsa a condividere lo sdegno americano e a sostenere l'Autorità palestinese, che chiede a Bibi «l'annullamento della decisione» di costruire queste nuove case a Ramot Shlomo, nella Gerusalemme occupata. Anche in Israele s'è vissuto un certo imbarazzo: con un comunicato, il ministro Ehud Barak esprime «collera per un annuncio superfluo». «Un record di stupidità diplomatica» (l'opposizione Kadima); «uno schiaffo che s'è sentito in tutto il mondo» (Haaretz); «ci siamo giocati l'amico più stretto che avevamo a Washington» (Ma'ariv); «non c'era nessuna intenzione di mettere Biden in imbarazzo», analizza Israel Hayom, giornale vicino a Netanyahu. «Per noi dicono dall'entourage del premier resta il diritto di costruire. Dove s'è sbagliato, è nel momento e nel metodo». Solo una gaffe, insomma. Un cerino che alla fine resta nella mano del principale responsabile: «Non avevo nessuna intenzione di offendere Biden si scusa Eli Yishai, il ministro religioso che ha dato l'annuncio, pare, all'insaputa dello stesso Bibi - Era solo un passaggio tecnico. Mi spiace molto per l'imbarazzo provocato». [...]Francesco Battistini, il Corriere della Sera, 11 marzo 2010 Contro il rischio di nuova Intifada, Israele offre un corridoio commerciale Roma. Il governo israeliano è preoccupato dalla minaccia di una terza Intifada, di una sollevazione popolare contro gli israeliani a partire da est, dai territori oggi amministrati in autonomia dall'Autorità palestinese.[...] Per questo il governo ha deciso di rafforzare gli incentivi alla pace. Ieri ha annunciato l'amnistia per 77 membri operativi delle brigate dei Martiri di al Aqsa, l'ala militare del partito Fatah responsabile di una serie di attacchi contro Israele durante la seconda Intifada. [...] [...] L'Autorità palestinese ha risposto con un gesto di buona volontà: un raid con sequestro di armi nelle moschee dell'area di Ramallah. Il governo punta ancora di più sulla cosiddetta pace economica. L'offerta di Netanyahu è semplice: se i palestinesi prosperano e godono di un nuovo benessere e di commerci sicuri, non saranno più interessati a fare la guerra con Israele, che comunque è il mercato che compra l'ottanta per cento della loro produzione, e saranno più interessati a negoziare. Per questo ieri è stato annunciato un progetto pilota per semplifìcare l'esportazione anche in Europa di prodotti agricoli palestinesi soprattutto olive, pomodori, peperoni passando dal porto israeliano di Haifa. [...]Il Foglio, 11 marzo 2010

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