mercoledì 24 marzo 2010


A proposito di antisemitismo - 4

Quel che viene da chiedersi, ancora una volta, è come mai l’Occidente, se avverte il bisogno di commemorare le vittime della Shoah, non avverta, proprio mai, il bisogno si riflettere, almeno un minimo, su tale diversità di approccio da parte dei propri vicini, né di tenerne conto, in qualche misura, per valutare il loro livello di sensibilità morale e di considerazione dei diritti umani.P.S. Se è difficile fare una classifica, sul piano di tale ‘controcommemorazione’, fra i vari Paesi arabi, certamente nessuno è secondo alla Siria, i cui libri, giornali e mass-media trattano della Shoah, nei modi su ricordati (spesso nello stesso contesto, e poco importa che le varie teorie si contraddicano platealmente l’un l’altra), con alta frequenza e grande risalto (insieme al completo campionario delle altre amenità antiebraiche). E ha suscitato un certo turbamento, nei giorni scorsi, ascoltare il Presidente della Repubblica Italiana, mentre, innanzi al Presidente siriano (lo stesso che, alla presenza di Giovanni Paolo II, ricordò, nel 2001, che gli ebrei hanno torturato Gesù e perseguitato Maometto), si diceva “molto preoccupato” per il comportamento di Israele. Avremmo, certamente, preferito che quella visita non si svolgesse; ma, se proprio la ragion di stato lo imponeva, non avremmo voluto sentire quelle parole, pronunciate davanti a quell’interlocutore. Quanto è grande la stima che abbiamo sempre avuto per Giorgio Napolitano, tanto dolorosa è stata, stavolta, la delusione.Francesco Lucrezi, storico, http://www.moked.it/

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