Al Catullo le sigle della polizia annullano la deroga sull’orario. Niente controlli prima delle 8 e dopo le 20
lunedì 24 maggio 2010
Artificieri «bloccati» dai sindacati Saltano le bonifiche degli aerei
Al Catullo le sigle della polizia annullano la deroga sull’orario. Niente controlli prima delle 8 e dopo le 20
VERONA — Quando si parla di sicurezza «partecipata». Ecco, questa è una storia in cui di «partecipato» c’è poco. Ma la sicurezza c’entra. Eccome. E mica la sicurezza da «microcriminalità», per quanto grave possa essere. Perchè qui si parla di «Sicurezza». Quella che ha a che fare con la probabilità di attentati. Quella che, per essere «Sicurezza», lavora sulla prevenzione. Qui si parla di artificieri. Gli artificieri della Polizia di Stato. A Verona sono due, entrambi in carico alla Polaria. Già, perchè se in terra scaligera c’è un potenziale «nervo scoperto» sul fronte terroristico è lì, all’aeroporto Catullo. E in particolare su alcuni voli. Quelli da e per Israele. Voli a rischio e sicurezza Sono quelli gli aerei che, quotidianamente, vengono «bonificati» dai due artificieri in servizio all’aeroporto. Quelli e anche altri, ma in particolare i voli per Tel Aviv, per gli Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia definite «destinazioni a rischio » dal ministero degli Interni. Fino a quindici giorni fa tutti questi aerei venivano passati al setaccio. In particolare i «gunners» della polizia controllavano due tipi di voli a rischio: i voli della compagnia aerea israeliana, la El Al e quelli delle compagnie italiane che partono e ritornano da Tel Aviv, garantendo quella «Sicurezza» la cui giacchetta viene spesso tirata a destra e a manca al momento del bisogno. Fino a quindici giorni fa. La «contrattazione decentrata» e la deroga per gli artificieri Già, perchè da un paio di settimane molte di quelle «bonifiche» non si fanno più. E mica per volontà dei due artificieri della polizia. Ma per una bega sindacale. Quei sindacati di polizia che della sicurezza fanno un baluardo, hanno piantato un paletto che come risultato ha prodotto l’effetto opposto. La vicenda è complessa. In polizia esistono due tipi di orario per il personale: orario d’ufficio - quello svolto per esempio dall’ufficio stranieri, da quello passaporti e dalla stessa Polaria - che va su due turni dalle 8 alle 20. E quello a «turnazione continuativa», come quello delle volanti, che copre tutte le 24 ore. I due artificieri del Catullo rientrano nel primo segmento, dalle 8 alle 20. Ma si sa, gli aerei volano a qualsiasi ora. E proprio per questo per gli artificieri era applicata una «contrattazione decentrata». In parole povere significa che a livello locale i vari comparti possono trattare con i sindacati delle «deroghe». E una di questa era stata concordata con la Polaria, proprio per gli artificieri che in questo modo potevano essere impiegati anche ai di fuori del «quadrante 8/20». Lo stop sindacale e le bonifiche annullate Il tutto, appunto, fino a una quindicina di giorni fa. Quando Polaria e sindacati di polizia - in primis Siulp e Sap che da soli rappresentano oltre il 51 per cento del personale impiegato al Catullo - si sono incontrati per la «nuova contrattazione decentrata». Più che nuova assolutamente dirompente. Già, perchè questa volta i sindacati di polizia si sono opposti alla deroga per gli artificieri, ma da personale non specializzato. Il risultato è, a dir poco, allarmante. Il volo di lunedì delle 23,59, quello di martedì delle 23,45, quello di mercoledì delle 23,59, quello di giovedì delle 00,30, quello di giovedì delle 6,50 e quello di venerdì delle 00,45, non sono stati controllati dagli artificieri. E il motivo è tanto banale quanto allucinante. Non rientrano nel «quadrante» lavorativo dell’orario d’ufficio che i due artificieri devono rispettare. I voli per Israele, in questo caso. Ma anche tutti quei voli che partono o arrivano al di fuori di quella finestra oraria. Da una settimana, insomma, prima delle 8 del mattino e dopo le 20 al Catullo nessun aereo - neanche quelli con «destinazione a rischio» sancita dal ministero degli Interni - può avere un artificiere che sale a bordo e lo bonifica. Al massimo un controllo effettuato da personale che, comunque, non ha nè la qualifica di artificiere, nè gli stessi mezzi. Già, perchè in tutto questo s’incastra anche il discorso dei «macchinari» - costati migliaia di uero - che vengono utilizzati per le bonifiche e che non possono essere usati da altri, se non dai due «gunners». Il «segnale» e la deroga al centralino I motivi del «niet» sindacale starebbero nel fatto che l’ennesima deroga sarebbe stato un pessimo segnale all’amministrazione centrale e locale della Polaria. Già. Ma allora ci sono due cose che non tornano. La prima è capire che fine fa la «Sicurezza» - dei cittadini, ma anche del personale di polizia - che, in questo caso, viene immolata per una vertenza. E poi, sempre in quella riunione, un’altra deroga è stata confermata. La deroga per l’orario dei poliziotti che rispondono al centralino della Polaria. Non a quello del 113, sia ben chiaro. In sostanza si è bloccato il lavoro di due artificieri, quelli che dovrebbero scovare gli eventuali ordigni esplosivi e scongiurare gli attentati. Ma se telefonate alla Polaria anche dopo le 20, qualcuno vi risponderà... Giusto per fare un distinguo tra sicurezza reale e sicurezza telefonata. 22 maggio 2010 http://corrieredelveneto.corriere.it/
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