lunedì 17 maggio 2010
Damasco
La stampa siriana si scaglia contro Obama
Damasco, 5 mag - All'indomani della decisione del presidente Barack Obama di rinnovare di un anno le sanzioni economiche, decise nel 2004 dal suo predecessore George W. Bush, con l'accusa rivolta alla Siria di sostenere organizzazioni "terroristiche" e di minare la stabilità della regione, la stampa governativa siriana si è stamani scagliata contro la Casa Bianca . "Così facendo Obama sostiene apertamente le politiche aggressive israeliane", recita l'editoriale di al Baath, organo dell'omonimo partito al potere in Siria da quasi mezzo secolo. "L'annuncio del rinnovo delle sanzioni, contrarie come è noto al diritto internazionale, va contro la necessità del dialogo annunciata da Obama sin dall'inizio della sua presidenza", prosegue il giornale, che ribadisce che questa decisione "va contro gli sforzi di dialogo compiuti da esponenti del Dipartimento di Stato americano con la dirigenza siriana". Dopo cinque anni di gelo diplomatico, Washington ha di recente aperto alla Siria, decidendo anche di nominare un nuovo ambasciatore a Damasco, carica vacante dal 2005. "La minaccia americana continua?", si chiede l'altro quotidiano ufficiale siriano al Thawra. "E' davvero la Siria che minaccia la sicurezza nazionale degli Stati Uniti?", prosegue il giornale, facendo riferimento alle motivazioni espresse da Obama nel suo messaggio inviato al Congresso in occasione del rinnovo delle sanzioni. "Gli Stati Uniti vogliono forse che la Siria si dimentichi di esser vittima dell'occupazione (israeliana) e dei ripetuti crimini commessi da Israele? E' la Siria che rappresenta una minaccia alla sicurezza della regione?", s'interroga retoricamente il quotidiano governativo siriano.
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