lunedì 31 maggio 2010
Gaza city
FLOTTA UMANITARIA VERSO GAZA, ISRAELE PRONTA A BLOCCO
(AGI) - Roma, 28 mag. - Cresce la tensione tra Israele e la flottiglia di ong, associazioni e cittadini filo-palestinesi intenzionati a forzare il blocco di aiuti umanitari a Gaza. La marina militare israeliana, che da giorni lancia moniti e accuse, ha ribadito che non consentira' alla 'Flotta della liberta' di raggiungere la Striscia. Si tratta di sette navi pacifiste con a bordo circa 700 attivisti, tra cui diversi italiani e una cinquantina di parlamentari europei e turchi, per portare oltre 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e materiali per la ricostruzione alla popolazione di Gaza, da tre anni sotto embargo. Un'altra nave, salpata dall'Irlanda, dovrebbe a breve congiungersi alla flottiglia in acque internazionali. "Il governo cipriota non vuole che lasciamo Cipro", ha denunciato Audrey Bomse della 'Flotta della poverta', mentre da Nicosia riferiscono di non aver ricevuto dall'autorita' palestinese alcuna richiesta formale di aiuti umanitari. Alcuni parlamentari giunti a Cipro sarebbero stati costretti a rimanere a terra, ma Bomse ha assicurato che saranno lo stesso imbarcati su uno dei vascelli e prelevati dalle coste settentrionali 'turche' dell'isola. Inoltre, si legge in una nota inviata dall'imbarcazione 'Ottomila', "nella mattinata di oggi le navi turche della flotta sono state avvisate via radio che nel primo pomeriggio sarebbero state oggetto di un arrembaggio da parte di forze israeliane". Gli attivisti a bordo -tra cui giornalisti, videoreporter e freelance- hanno risposto che considerano ogni eventuale aggressione "una grave violazione della liberta' di stampa, sancita da numerose convenzioni internazionali" e ribadito la volonta' di intraprendere la "missione umanitaria" sotto le bandiere del movimento 'Free Gaza'. Gli attivisti hanno sottolineato di voler provare a sbarcare gli aiuti entro il fine settimana. Anche l'Onu e' intervenuta per allentare la tensione appellandosi per una soluzione pacifica e chiedendo alle parti in gioco di "mostrare senso di responsabilita'". Le Nazioni Unite hanno inoltre ribadito la loro contrarieta' al blocco imposto a Gaza e la preoccupazione per "l'arrivo insufficiente di beni di prima necessita' alla popolazione della Striscia"
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