martedì 22 giugno 2010


Fini: “Israele non è isolato per la politica del suo Governo ma per il contesto internazionale che oggi è molto complesso”

Tel Aviv, 21 giu -“Un amico vicino e caloroso per il nostro Stato”, così il quotidiano Yedioth Ahronot definisce il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha rilasciato al giornale israeliano un'intervista. "Ogni volta che il presidente dell'Iran invoca la distruzione di Israele, non si può considerarlo solo come un'altra dichiarazione o propaganda eccessiva. La comunità internazionale non comprende fino in fondo l'aspetto psicologico di questa minaccia esistenziale", queste le parole di Fini su Israele, alla vigilia di una sua visita nella regione. "Israele - precisa ancora Fini - non è isolato per la politica del suo governo, ma per il contesto internazionale che oggi è molto più complesso, mentre le minacce che incombono su questo Stato vanno crescendo. Il problema della sicurezza di Israele non è un problema fra i tanti, ma è il problema con la 'P' maiuscola". Alla domanda su cosa occorra fare per far fronte alla minaccia nucleare iraniana, Fini risponde: "E' possibile dubitare dell'intenzione dell'Iran di aderire alle richieste dalla comunità internazionale. Io stesso ho dei dubbi. Ma sinceramente non vedo altra strada che quella già intrapresa: ossia di pressione diplomatica accompagnata da sanzioni economiche. L'importante è trovare unità nella comunità internazionale. Io penso che si sia compiuto un ulteriore passo in avanti. Quanti finora si astenevano da chiedere a Teheran di fermarsi, ora lo fanno". Riguardo ai rapporti economici bilaterali fra Italia e Iran, Fini rileva infine che "i nuovi investimenti italiani si sono fermati quasi del tutto". "Il volume del nostro commercio con l'Iran - conclude - è adesso molto più equilibrato".

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