venerdì 11 giugno 2010


Studenti afghani in corteo gridano slogan contro l'America e contro gli ebrei

Kabul, 8 giu - Centinaia di studenti dell'università afghana di Mazar-i-Sharif (provincia settentrionale di Balkh, riproponendo una protesta già fatta la settimana scorsa a Kabul, hanno sfilato per le vie della città gridando slogan ostili al cristianesimo e all'ebraismo, e chiedendo anche l'allontanamento dalle aule universitarie dei professori stranieri. Pronunciando slogan del tipo "morte all'America!, morte agli ebrei!, morte ad Israele", scrive l'agenzia di stampa Pajhwok, i dimostranti hanno inveito contro due associazioni cristiane (World Church Services e Norwegian Church Aid) che sono state sospese dal governo perché sospettate di fare attività di proselitismo. Entrambe le ong hanno comunque respinto categoricamente, e pubblicamente, questi addebiti. Ghulam Nabbi, uno studente della facoltà di Economia, deplorando l'esistenza di proselitismo a favore del cristianesimo, ha detto a nome dei compagni che "essendo l'Afghanistan musulmano per più del 99%, il governo è obbligato a prevenire la diffusione di altre religioni". Manifestazioni e proteste continueranno, ha sostenuto con forza, fino a quando non saremo stati ascoltati, aggiungendo che tutti gli studenti condannano la propaganda del cristianesimo e dell'ebraismo in questo paese dell'Asia centrale e che la protesta pubblica è il solo modo per proteggere l'islam. Alla fine della manifestazione gli organizzatori hanno distribuito un comunicato in cinque punti in cui si sollecita una punizione esemplare sulla base della legge islamica (che prevede fino alla pena di morte) per i colpevoli di proselitismo e si propone la chiusura di tutti i centri in cui si cerca di convertire i musulmani al cristianesimo. "Azione in cui sono implicati - si dice infine - anche professori di varie università afghane".

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