mercoledì 8 settembre 2010



Il nome di Allāh in lingua araba

Non chiamatemi "moderato" sono semplicemente un musulmano

di Ed Husain 8 Settembre 2010, http://www.loccidentale.it/
Sono un musulmano moderato, anche se non mi piace che mi chiamino “moderato” perché in qualche modo implica che sono qualcosa di meno di un musulmano. In genere, utilizziamo la designazione di “Islam moderato” per differenziarlo dall’“Islam radicale”. In questo modo, però, stiamo insinuando che mentre è tollerabile un Islam in moderazione, il vero Islam – spesso percepito come Islam radicale – è intollerabile. Questa idea semplicistica e senza fondamento offre ai nostri nemici estremisti una vittoria di propaganda: infatti, essi si ergono come musulmani genuini. Da questo punto di vista sembrerebbe che la maggior parte della popolazione musulmana, che è non radicale, in qualche modo abbia impedito all’Islam di diventare moderato. Ma che cos’è la Cristianità moderata? O il Giudaismo moderato? E’ forse autentica Cristianità l’impegno a dar fuoco al Corano fatto dal pastore Terry Jones, in virtù del fanatismo della sua azione? Il rabbino Ovadia Yosef, capo spirituale del “Shas Party” di Israele, è più ebreo perché s’appella al resto degli ebrei affinché lancino una pioggia di missili sugli arabi per “annientarli”? Senza alcun dubbio, il pastore e il rabbino possono trovare arzigogolate giustificazioni scritturali per le loro azioni di odio. E così avviene anche nelle frange dell’Islam: i radicali trovano scuse religiose per soddisfare la loro rabbia politica. Ma non possiamo permettere ai musulmani fanatici di definire l’Islam.Il profeta Maometto ci ammonì contro il ghuluw, o estremismo, nella religione. Il Corano rinforza la necessità del qist, o bilancio. Secondo me, nella sua essenza, l’Islam è la via di mezzo in tutte le questioni. Si tratta dell’Islam prescrittivo, quello a cui hanno aderito un miliardo di musulmani normali nel mondo. Questo tipo di Islam è intrinsecamente pluralista. E’ sostenuto da un migliaio di anni di storia musulmana in cui la libertà religiosa era un bene prezioso. Le dichiarazioni fatte oggi dai governi dell’Iran e dell’Arabia Saudita sul fatto che essi rappresenterebbero la volontà di Dio attraverso la loro versione di legge oppressiva della Shariah è un’innovazione moderna.Il pensiero classico dell’Islam era quello di “lasciar sbocciare un migliaio di fiori”. La nostra non è una tradizione centralizzata, e la ricca diversità dell’Islam è un lascito del nostro passato pluralista. Dai primi momenti della sua storia fino ad oggi, l’Islam prescrittivo è definito dal suo impegno di proteggere la religione, la vita, la progenie, la salute e la mente umana. Nel linguaggio religioso degli studiosi musulmani, tale impegno è conosciuto come maqasid, o scopo. Questo è il cuore dell’Islam. Sono totalmente musulmano e pienamente occidentale. Non chiamatemi moderato, chiamatemi semplicemente un musulmano normale.
*Ed Husain è autore di “The Islamist” (Penguin, 2007) e co-fondatore della Quilliam Foundation, un think-tank che si occupa di contrastare il fondamentalismo religioso.

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