mercoledì 22 settembre 2010


Il padrino dei blogger iraniani rischia la pena di morte
Hossein Derakhshan, conosciuto anche come Hoder, è il padre della rivoluzione del blogging in Iran. Arrestato nel 2008 per aver viaggiato in Israele, è in carcere da 22 mesi e potrebbe essere presto giustiziato.
Hossein Derakhshan, nickname: The blogfather, meglio conosciuto come Hoder, il padrino dei blogger iraniani, rischia la pena di morte con l’accusa di “collaborazionismo con gli stati nemici, creazione di propaganda contro il regime islamico, insulti a santità religiose e propaganda per la creazione di gruppi anti-rivoluzionari” in un processo che è iniziato tre mesi fa.HA INSEGNATO ALL’IRAN COME BLOGGARE - Nelle parole di Jeff Jarvis del Guardian Hossein Derakhshan “ha mostrato al suo mondo come bloggare” e ha costruito ponti tra la comunità persiana e le comunità di lingua inglese, sia in Iran che in Canada, dove aveva la doppia cittadinanza. Nel 2005 si era già costruito un alto profilo come pioniere sulla scena della pro-democrazia dei media. Il suo lavoro ha promosso libertà di parola e ha aiutato gli attivisti pro-democrazia a sviluppare il loro utilizzo del web, in particolare per le tecnologie di blogging e podcasting in persiano, e per promuovere la loro causa. Le autorità iraniane gli fecero firmare le scuse per le sue opinioni divergenti quando egli lasciò il paese nel 2000 e censurarono il suo blog dal 2004. Dopo, la sua storia è diventa un po’ curiosa: i suoi scritti hanno spesso difeso il programma nucleare iraniano e lo sviluppo delle politiche del presidente Mahmoud Ahmadinejad, verso gli Stati Uniti, ma bisogna capire che era anche accusato di spionaggio dopo aver trasgredito il divieto imposto dall’Iran di viaggiare in Israele.NON SIAMO TUTTI AHMADINEJAD - Secondo il gruppo Pen per la libertà di stampa, Hoder aveva scritto sul suo blog ormai offline, Hoder.com, che il suo viaggio aveva lo scopo di “umanizzare Israele per gli iraniani e per mostrare loro che non è quello che la macchina di propaganda islamica afferma e cioè che gli israeliani sono assetati di sangue musulmano … e per dimostrare ad Israele che l’ iraniano medio non penserebbe mai di fare un danno a Israele. Voglio che vedano che gli iraniani non assomigliano ad Ahmadinejad“. Global Voices, per il quale Derakhshan ha scritto diversi pezzi, denuncia che il governo canadese non è intervenuto quando Derakhshan è stato arrestato nel 2008 e che vi sono diversi altri blogger in carcere in Iran. Il rapporto dice anche che quella visita in Israele è sospettata di essere la causa principale della sua detenzione .AYATOLLAH-BLOGGER - Come da lui stesso scritto su Global Voices, anche l’allora 80enne Ayatollah Montazeri acquisiva rapidamente dimestichezza con la rivoluzione del blogging e aveva chiesto durante una vistita all’ ex vice presidente e appassionato blogger Mohammad Abtahi come avesse creato il suo blog. “Ogni volta che tu vedi adolescenti, vecchi ayatollah dissidenti fare la stessa cosa, devi sapere che si tratta di una cosa popolare“, aveva scritto. La famiglia Derakhshan ha rifiutato di parlare ai media del processo di Hossein, nella speranza che questo possa favorire una pena più lieve. Le autorità iraniane non hanno commentato il caso e non vi è stata pertanto una copertura mediatica fin dal suo arresto nel 2008. La sua famiglia e gli amici hanno attivato una campagna per la sua liberazione su un blog che però non è aggiornato da aprile, ma i supporters possono contattare l’ambasciata canadese in Iran (teran@international.gc.ca) e spingere per l’azione.

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