mercoledì 22 settembre 2010



kibbutz Ruhama
Un askenazita tra Romania ed Eritrea

Herscu Saim Cahan di Dova Cahan (pp. 161, € 14,00) edito da GDS www.editricelibrariagds.com è la storia del padre dell’autrice: Herschu Saim Cahan. La prefazione è del prof. G. Marco Cavallarin, studioso della comunità ebraica eritrea. Tutto comincia a Ivesti nella Romania orientale, dove Herscu Saim Cahan nacque nel 1912. La vita dello shtetl era tranquilla e i rapporti con il resto della popolazione erano buoni. Ma tempi cupi erano all’orizzonte. Formazioni politiche antisemite e fasciste si diffondevano nel paese: Legionari dell’Arcangelo Michele, noti come Guardia di Ferro, guidati da Corneliu Zelea Codrenau. Presto il Maresciallo Ion Antonescu avrebbe instaurato un regime filonazista. Nonostante ciò Herscu era attivamente impegnato nel movimento sionista. I problemi per gli ebrei romeni non cessarono con la fine della II Guerra Mondiale. Perciò nel 1948 Herscu Saim Cahn condusse la propria famiglia a Tel Aviv, anche se lo stato d’Israele non era ancora nato. Ma le autorità inglesi non confermarono loro il visto e dopo pochi mesi li espulsero. Herscu scelse Asmara come nuova città dove vivere con la famiglia. Qui impiantò una fabbrica di carne in scatola la Emco che esportò i suoi prodotti anche in Italia e fornì la materia prima alla nota Montana. In seguito creò l’Incode che produceva carne in scatola kasher destinata a Israele. Amos Oz ne parla nella sua autobiografia Una storia d’amore e di tenebra. Intanto, Dova conduceva la sua serena vita di ragazza di buona famiglia. Dall’Eritrea seguiva quanto accadeva nel mondo e in Israele: dall’invasione sovietica dell’Ungheria alla Guerra dei Sei giorni. Heschi continuava il suo impegno nel movimento sionista. Dova e la sorella Lisa dopo le scuole superiori decisero di proseguire gli studi universitari in Israele. Il padre era intenzionato a seguirli, ma la morte improvvisa gli impedì di realizzare l’obiettivo: 25 alberi lo ricordano nel parco del Keren Kayemeth a Modin. Herscu Saim Cahan aveva proposto di edificare una statua del Pioniere all’ingresso del porto di Tel Aviv. Simbolo dei tanti che compiuta l’aliyah hanno costruito Israele. Idea, purtroppo, non ancora realizzata. Oggi Dova vive in Israele. L’esperienza eritrea l’ha segnata e il mal d’Africa non l’ha abbandonata ma non dimentica nemmeno le origini romene: assieme al profondo amore per Eretz Israel. Una ricca appendice fotografica rende ancora più interessante la lettura. Il libro è un doveroso omaggio a un uomo che non si è mai sottratto alle sfide della vita. Ma le ha sempre affrontate con forza e vigore: riuscendo a vincerle. E’ anche la storia di un amore, unico e irripetibile, quello di una figlia verso il padre. Infine last but not least: c’è la storia del popolo d’ Israele e del sionismo. I sacrifici compiuti per far nascere e prosperare Israele; questo piccolo grande stato che voleva realizzare un sogno: un popolo libero nella sua terra e che chiede solo – purtroppo ancora invano – di vivere in pace. Tonino Nocera

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima recensione di Tonino Nocera sul mio libro "Un Askinazita
tra Romania ed Eritea" .
Tutte i punti principali del mio
libro sono stati messi chiaramente
in evidenza da questo bel commento..
Grazie Tonino
Dova Cahan

Chicca Scarabello ha detto...

Mi fa molto piacere annoverarla tra i lettori del mio blog. Se vuole lasciarmi un indirizzo posso mandarle gli aggiornamenti quotidiani. Se vuole può scrivermi a: viaggisraele@yahoo.it
Chicca Scarabello