sabato 25 settembre 2010


Sempre più israeliani si trasferiscono in Germania. Berlino è la loro preferita

Sessantacinque anni dopo, la Storia ha preso tutta un’altra piega. Ed è così che a Berlino, da dove partirono gli ordini per l’avvio della “Soluzione finale”, non è raro ascoltare i saluti in lingua ebraica. Nemmeno nelle radio. Ne sa qualcosa la 32enne Nirit Bialer, una conduttrice radiofonica del programma “La voce di Berlino” (titolo originale in ebraico: “Kol Berlin”), ma soprattutto nipote di una sopravvissuta all’Olocausto. Nirit intrattiene per un’ora – ogni venerdì – gli ascoltatori berlinesi con musica e interviste. Soprattutto: è diventata il simbolo di tutti gl’israeliani che negli ultimi anni hanno deciso di farsi una vita in Germania.Le cifre, non definitive, parlano di circa 15mila israeliani di religione ebraica che si sono trasferiti solo nella città di Berlino. Certo, una cifra ancora lontana dai 120mila residenti ebrei che abitavano nella capitale fino al 1933. Ma è indubbio che le cose sono cambiate. La Storia è cambiata.«Berlino è diventata una vera attrazione per molti israeliani», spiega Nirit Bialer all’Associated Press. «Tutti vogliono vivere qui». Un’inversione rispetto a quello che succedeva pochi anni fa. Quando trasferirsi in Germania – da Israele – rappresentava per gli ebrei il massimo grado di tradimento dei valori del Sionismo.Gl’israeliani visitano Berlino per molte ragioni: per lavorare, per studiare, per fare festa, per sviluppare le loro doti artistiche e per dare vita alle loro passioni. A loro poco importa del passato nazista della città e della nazione in cui si trovano. «Qui c’è più libertà e molto più spazio di manovra», spiega Lea Fabrikant, 26 anni, studentessa di fotografia cresciuta a Gerusalemme.In tutto questo, c’è anche chi è andato a Berlino per ritrovare le sue radici. Come Asaf Leshem, 36 anni: ha passeggiato nel quartiere di Schoeneberg, dove vivevano i suoi nonni, e ha fatto visita al cimitero di famiglia.«In Israele uno non pensa a cosa significhi essere ebreo», analizza Nirit, la conduttrice radiofonica. «Di fatto tutti nello Stato ebraico festeggiano le ricorrenze religiose, dallo Shabbat al Rosh haShanah. È solo in Germania che uno realizza all’improvviso cosa voglia dire essere un ebreo e cosa ti rende differente da tutto quello che ti circonda».23 settembre, http://falafelcafe.wordpress.com/

Nessun commento: