sabato 25 settembre 2010


Samaritani a Milano

Chi sono i Samaritani? L’affascinante possibilità di andare alla scoperta di una comunità etnico-religiosa dalle origini millenarie e tuttora presente a Nablus, ai piedi del monte Grizim in Israele, è stata data agli avventori di MiTo al Teatro Nuovo di Milano grazie ad una nuova opera del compositore Yuval Avital: in sostanza, si tratta di circa 90 minuti di spettacolo durante i quali alcuni video girati sul campo (grazie a Nicola Scaldaferri e al suo Laboratorio di Etnomusicologia e Antropologia Visuale dell’Università degli Studi di Milano) mostravano sia immagini più simboliche, sia interviste e registrazioni di autentici testimoni viventi di una tradizione antichissima. Tradizione che, in larga parte, si fonda su un particolare stile di canto – o di cantillazione – della Torah: in scena, quattro straordinari samaritani hanno dato voce alla loro storia alternandosi o sovrapponendosi a tali video, accompagnati dalla musica scritta ex novo da Avital. Dunque, non c’è dubbio che tutto il lavoro di ricerca e ricostruzione di un mondo per noi largamente sconosciuto, sia da sé valevole il prezzo del biglietto.Per il resto, ci sarebbero da fare alcuni distinguo: quello che più colpisce e – mi si permetta di dirlo – irrita di questa operazione, è l’ego in mostra di Yuval Avital: non solo cura musica (suonando la chitarra in mostra davanti a tutti), libretto, regia ed elettronica, ma è egli stesso a leggere i suoi testi in un continuo riferimento a sé che sicuramente non giova allo spettacolo; la musica da lui scritta, poi, è un continuum sonoro molto poco variegato: peccato, perché con 9 strumentisti in scena ci si poteva sbizzarrire di più in giochi timbrici e di rimando con le magnifiche e ancestrali voci dei samaritani, in scena e non.http://www.giornaledellamusica.it/, 21 Settembre 2010

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