giovedì 21 ottobre 2010


15 anni fa l’assassinio di Rabin. Oggi il ricordo

Ucciso per mano di un estremista della destra israeliana mentre partecipava a un raduno pacifista. Peres: "Il suo omicidio non sia perdonato né dimenticato".
"L'assassinio è un delitto che non può essere perdonato nè dimenticato". Il presidente israeliano Shimon Peres ricorda così l’uccisione 15 anni fa di Yitzhak Rabin. "Dai piedi del monte Sinai alla spianata di Rabin square - ha detto Peres davanti ai familiari del premier - un comandamento resta alto tra tutte le generazioni: non uccidere. non uccidere una persona: non uccidere un'idea".Rabin è stato l'eroe delle guerre vinte e l'uomo della pace perduta: un gigante nel pantheon della storia d'Israele. La sua morte è avvenuta a Tel Aviv il 4 novembre 1995 mentre partecipava a un raduno pacifista. A sparare fu uno della sua gente, Yigal Amir giovane estremista ebreo di destra.LA COMMEMORAZIONE. Nella residenza presidenziale israeliana, a Gerusalemme, il capo dello Stato, Shimon Peres - che con Rabin e Yasser Arafat condivise il Nobel per la Pace nel 1994 - ha ricordato con commozione il compagno-rivale di innumerevoli sfide in una serata intitolata "una candela per Yitzhak". L'appuntamento principale è fissato per oggi, sulla grande spianata di Tel Aviv - intestata da anni al suo nome - nella quale il premier-soldato venne ucciso la sera di quel 4 novembre dopo una trionfale manifestazione popolare di sostegno a una politica di negoziati oggi in piena fase di stallo.RABIN L’UOMO DELLA PACE PERDUTA. Rabin passò buona parte della sua vita nell’esercito entrando poi in politica e diventando ben presto "l'uomo del dialogo". Fu tra i fondatori del Palmach (acronimo di Pelugot Machaz, "squadre d'assalto") che contribuirono in maniera decisiva alla costituzione dell'esercito del futuro Stato di Israele. Fu comandante della brigata Harel che conquistò Gerusalemme Nuova durante la guerra del 1948. Rimasto nell'esercito dopo la costituzione dello Stato, divenne Capo di Stato Maggiore durante la guerra dei sei giorni tra Israele e Egitto (5-10 giugno 1967). Fu proprio Rabin a decidere l’attacco preventivo mobilitando tutta l'aviazione israeliana: nel giro di tre giorni l’intera aviazione egiziana venne completamente distrutta. Sull'onda di questo successo l’esercito conquistava Gerusalemme Ovest (dove si trova il Muro del Pianto).DALLA GUERRA ALLA PACE. Man mano lo spirito diplomatico si fa sempre più strada in Rabin. Nel 1968 decide di lasciare l'esercito e andare negli Stati Uniti come ambasciatrice. Nel 1973 ritorna in Israele e assume la carica di ministro del Lavoro. L'anno successivo, a doli 52 anni, diventa primo ministro. Durante il suo governo verranno firmati i primi accordi di disimpegno tra Israele, Egitto e Siria che porteranno al trattato di pace con l'Egitto nel 1979. Sarà sempre lo statista, questa volta in veste di ministro della Difesa, a dover fronteggiare la prima Intifada: la rivolta dei palestinesi nei territori occupati (1987-1990). Nel 1992 i laburisti vincono le elezioni e Rabind trona per la seconda volta a capo del governo. Da questo momento ha inizio il vero dialogo con l'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) di Yasser Arafat. I due leader comprendono che per raggiungere un armonia tra i due popoli è necessario partire dal riconoscimento l'uno dell'altro. Così Arafat riconosce a Israele il suo diritto all'esistenza impegnandosi a interrompere ogni forma di terrorismo. In cambio Rabin riconosce l'Olp come unico rappresentante del popolo palestinese. Dopo otto mesi di trattative segrete ad Oslo, il 13 settembre 1993, il mondo vede per la prima volta i due leader stringersi la mano nel prato della Casa Bianca davanti al presidente americano Bill Clinton. Un gesto che da solo rappresentava una speranza: quella di metter fine alle sofferenze di due popoli. Poco dopo, nel 1994, gli israeliani si ritirano da Gerico e Gaza e viene firmato il trattato di pace con la Giordania. Dopo quegli accordi Rabin insieme all'allora ministro degli Esteri israeliano, Shimon Peres, e al futuro presidente dell’Autorità nazionale Palestinese, Yasser Arafat, verrà insignito del premio Nobel per la Pace. Ma proprio l’uomo simbolo della pace venne sarà assassinato il 4 novembre del 1995 raggiunto dai colpi di una pistola al termine di un raduno pacifista a Tel Aviv. Fu lo studente estremista Ygal Amir a colpire alle spalle lo statista, mettendo a segno tre colpi. Obiettivo: compromettere gli accordi di Oslo sull'autonomia palestinese. Ai funerali di Rabin, a Gerusalemme, parteciparono quasi un milione di israeliani.mercoledì, 20 ottobre 2010, http://www.tg1.rai.it/

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