venerdì 15 ottobre 2010


Chi volesse contattare Giovanni per aiutarlo in questa sua benemerita iniziativa, può scrivere a me ed io gli inoltrerò la posta. Grazie Chicca

Cara Chicca, come ho già avuto modo di dirti, seguo già dal suo nascere la questione del boicottaggio che alcuni supermercati italiani stanno più o meno facendo nei confronti dei prodotti ortofrutticoli israeliani. L’ultimissima notizia che ho avuto il “piacere” di leggere è quella riportata sul tuo blog ed è tratta dal Corriere di Bologna, al riguardo di un referendum che la Coop avrebbe effettuato tramite una raccolta firme, per dire no ad un contratto con la Agrexco. Ora, pur essendo io un laico e laburista impenitente, devo sottolineare ancora una volta che certe scelte mi amareggiano molto. Questa volta, se possibile, ancora di più. Al di là delle mie simpatie verso la terra di Sion, trovo ingiusto che per colpa di questi oltranzisti, chi si ispira alle idee socialdemocratiche venga in qualche modo accostato a certi atteggiamenti che poco a che fare hanno con queste idee ma molto ricordano altri socialisti, quelli che si definivano anche nazionali, di hitleriana memoria. Tralascio, poi , di parlare di quelli che al di là del Don si comportavano alla stessa maniera agghindandosi solo con un colore diverso. Per questo con alcuni amici di un circolo culturale di cui faccio parte e che si chiama “Genova-Acquisgrana”, abbiamo deciso di intraprendere una campagna per la giusta informazione, aprendo un blog, dove contiamo di raccogliere anche noi delle firme in rete, perché la commercializzazione dei prodotti agroalimentari israeliani possa svolgersi tranquillamente nel nostro paese. Coloro che vi si oppongono non capiscono che i primi ad essere danneggiati sono proprio i palestinesi che quelle terre coltivano. Credo che sarebbe più giusto, invece, pretendere che queste multinazionali dell’agricoltura siano eque in tema di salari corrisposti a tutti i loro dipendenti e che ci propongano prodotti di alta qualità, così come quelli che ho avuto modo di assaggiare (con mia grande soddisfazione e lo sai bene!) nel nostro bellissimo viaggio. Il Vicino Oriente e tutta quell’area che in occidente chiamiamo Terrasanta può e deve avere la sua pace giusta, conquistata con il rispetto più che con le armi, ma i paesi come il nostro, con grandi ed inscindibili legami con quella terra, non posso comportarsi come degli ottusi integralisti. Uno degli amici che mi sostengono in questa mia iniziativa, ed anche Presidente del Circolo, Enrico Canale è stato ed è ancora uno dei revisori dei conti della compagna marittima Zim, pertanto, anche se laicissimo come me, sa di cosa sto parlando e mi aiuterà concretamente a pubblicizzare questa iniziativa.
Spero che anche tu, in qualche piccolissimo angolo del tuo cliccatissimo blog , possa trovare il modo di propagandare questa campagna. Io mangio italiano, io mangio israeliano, io mangio palestinese. IO MANGIO NEL MONDO.Grazie per ora, non appena saremo pronti con la nostra pagina te ne darò notizia.A prestissimo. Giovanni

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