martedì 26 ottobre 2010


La legge che uccide il wi-fi in Italia

AOSTA. Scade il 31 dicembre il "decreto Pisanu", quello che dal 2006 obbliga, a scopo antiterroristico, tutti gli esercizi pubblici che offrono il wi-fi ad identificare i clienti che ne fanno uso. Una norma che figura indubbiamente tra le concause dell'arretratezza dell'Italia nella diffusione di Internet senza fili, ma che ogni anno viene rinnovata.La "schedatura" dei clienti/navigatori obbliga i gestori dei locali a sottostare ad una serie di regole tutt'altro che incoraggianti. Una piccola odissea burocratica di cui si può fare volentieri a meno, soprattutto perché la tanto sbandierata necessità di sicurezza non è più così avvertita dalla popolazione ed il farsi schedare per poter navigare in rete è una pratica che sempre meno clienti approvano. Consci, forse, anche del fatto che in altri Paesi ben più a rischio di attentati (vedi Usa e Israele) le linee wi-fi sono liberamente accessibili a chiunque abbia una apparecchiatura in grado di riceverle senza dover comunicare le generalità.Il wi-fi "libero" comporterebbe tanti vantaggi. Nel'attuale periodo di difficoltà economica, sarebbe un "atout" per molti locali. Anche su scala regionale i benefici sarebbero evidenti. Maggiore possibilità di navigazione in Internet significherebbe una più ampia presenza dei valdostani in rete, che si tradurrebbe sua volta in uno sviluppo delle attività legate al web (commercio on line, ad esempio) e delle imprese (che potranno infatti farsi conoscere fuori dai confini della Valle e che hanno la possibilità di imparare dalla concorrenza e migliorarsi).Ne gioverebbe anche il turismo, in particolare quello dei giovani, che in Valle d'Aosta è tutto da sviluppare. I ragazzi sono presenti sulle piste da snowboard, ma nel resto del territorio sono da considerare specie rara. Internet, abbinato ad una giusta politica di accoglienza, rappresenterebbe sicuramente un ottimo impulso al turismo dei giovani.L'augurio è che questa limitazione non venga più rinnovata e che dal 2011 queste eteree reti possano contribuire concretamente alla ripartenza economica dell'intero Paese.Marco Camilli, 23/10/2010 http://www.aostaoggi.it/

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