domenica 17 ottobre 2010


Riccardo Pacifici

Una legge contro il 'negazionismo'. Confronto aperto

Una legge per introdurre il reato di negazionismo: è la proposta lanciata in una lettera pubblicata su Repubblica, il 15 ottobre da Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, dopo le polemiche suscitate dall'intervento del professor Claudio Moffa, che nella lezione conclusiva del master 'Enrico Mattei in vicino e medio oriente' all'università di Teramo ha sostenuto che 'non c'è alcun documento di Hitler che dica di sterminare tutti gli ebrei'.Proposta immediatamente accolta dai presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani che si impegnano, qualora ricevessero un disegno di legge su questo argomento, a velocizzare al massimo i tempi di approvazione. Fini dichiara di voler ''sensibilizzare i gruppi parlamentari'' affinché presentino al più presto una proposta per ''contrastare gli irresponsabili profeti del negazionismo''. Il portavoce di Schifani assicura che quando il ddl arriverà a Palazzo Madama, sarà iscritto all'ordine del giorno per ''una tempestiva discussione''. La politica esprime un sì unanime. Dalla sinistra al centrodestra, difficilmente una proposta ha messo tutti d'accordo come questa. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno sottolinea che il negazionismo ''non può essere presentato come una opinione, per quanto deprecabile, o come una qualche forma di revisione critica della storia. Perciò, è necessario introdurre una specifica previsione penale''. ''Condivido pienamente la proposta avanzata dal presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici di rendere reato il negazionismo e le offese alla tragedia della Shoah''. Scrive in un comunicato il deputato del Pd, Enrico Gasbarra. ''Mi attiverò immediatamente per portare avanti alla Camera dei deputati la proposta di legge attraverso la quale porre la parola fine alle follie di chi, con teorie assurde e antistoriche, arriva a negare la più grande tragedia dell'umanità''.''C'e' ancora chi si ostina a non comprendere l'unicità della Shoah, paragonandola ad altri eventi tragici della storia moderna'' sottolinea Francesco Rutelli, anch'egli d'accordo con l'introduzione del nuovo reato penale."Vorremmo, Signor Presidente, che la celebrazione di questa dolorosa ricorrenza - scrive il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta riferendosi ai tragici fatti accaduti nel Ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 - rafforzasse l'impegno del nostro Paese nel contrastare voci negazioniste persino nelle università, fortunatamente in modo isolato, ma presenti in misura più preoccupante nella rete Web". "Le posso assicurare - prosegue Letta - che il Governo non lascerà nulla di intentato perché prevalgano sempre la verità e la storia, unite ad un sentimento di profonda pietà per i nostri concittadini scomparsi, così da costruire un futuro di pace e di amore per tutta l'umanità e per la città di Roma".Un sì convinto anche dai presidenti di Provincia e Regione Nicola Zingaretti e Renata Polverini, nel partecipare alla marcia silenziosa organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio in ricordo della deportazione degli ebrei romani dal ghetto di Roma il 16 ottobre 1943, "Dobbiamo passare dalle parole ai fatti e chiedere una calendarizzazione del progetto" sottolinea la governatrice della Regione Lazio spiegando: "Dobbiamo sostenere questi dispositivi di legge, ma dobbiamo continuare anche con l'opera di sensibilizzazione culturale rivolgendoci in particolare ai giovani". Un concetto sostenuto anche da Nicola Zingaretti che sottolinea come sia fondamentale "non distrarsi dall'imperativo di tenere alta la vigilanza e mantenere l'impegno culturale in primo luogo nei confronti delle nuove generazioni in modo che sia innanzitutto la forza della ragione ad avere la meglio sui negazionisti".Di diverso avviso il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, che ai microfoni di Sky Tg24 dichiara ''Il negazionismo è una vergogna per l'umanità e per la comunità culturale. Ho profondo il senso di vicinanza con lo stato di Israele e con la comunità ebraica italiana ma sono contrario - aggiunge Casini - a una legge che impedisca la divulgazione di una qualsiasi idea, anche della più' aberrante. Quindi pensare che la strada per combattere il negazionismo sia la proibizione di una legge secondo me è una strada molto pericolosa. La democrazia liberale non prevede queste strade''. Sulla stessa linea si pone Giancarlo Lehner del Pdl: "Posso capire Fini, intollerante naturale, in quanto erede morale di quanti firmarono il manifesto sulla razza, ma non comprendo Schifani, il quale dà retta a quanti ritengono che il negazionismo debba essere penalmente sanzionato. Da italiano di origine ebraica, affermo che la vera, autentica, irrinunciabile caratteristica del popolo israelita, tolleranza e assoluta libertà di pensiero, non deve essere offuscata da una legge poliziesca e fasciocomunista, ergo antisemita, contro coloro che negano la tragica evidenza della Shoà. Se si crede alla libertà, si deve rendere lecita anche la opinabilità demente. Da parte mia, mi batterò e voterò contro una simile bestemmia fascio/comunista".Contro il negazionismo non può bastare una leggeAnna Foa, Avvenire 17 ottobre 2010Un'enormità negare prove schiacciantiGiovanni Sabbatucci, Il Messaggero 16 ottobre 2010Shoah vera o falsa? Non si decide per legge Sergio Luzzatto, Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2010 http://moked.it/

Nessun commento: