venerdì 3 dicembre 2010



kibbutz Nir David anni '40
Aumentano le esportazioni israeliane ad eccezione dell'Europa

Martedì 30 Novembre 2010 http://www.focusmo.it/
Le esportazioni di merci e beni israeliani verso Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna hanno perso, in tutto, 17.3 punti percentuali (in termini di milioni di dollari) nel terzo quarto del 2010 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A lanciare l’allarme è l’Istituto israeliano per le esportazioni. «La crisi del debito in Irlanda e Grecia – ha spiegato il direttore, Avi Hefetz – pende come una spada di Damocle su Portogallo e Spagna: e le esportazioni israeliane ne hanno risentito duramente in questi ultimi mesi».A incidere sull’andamento dell’export sono stati, in particolare, «le riduzioni nelle richieste di forniture e scorte da parte degli importatori di questi Paesi europei, ma anche alcune misure precauzionali prese in risposta alla crisi e all’aumento del grado di rischio di questi mercati». Ad eccezione dei diamanti (settore particolare, per cui è necessario tenere conto di altri fattori), il valore complessivo delle esportazioni nel periodo considerato è sceso a 299 milioni di dollari, contro 361 milioni del 2009: ovvero, un crollo del 17.3%. Al contempo, nel terzo quarto dell’anno in corso il dollaro ha perso il 10% rispetto all’euro: «Anche questo – aggiunge Hefetz – ha contribuito ad accelerare la crisi delle esportazioni verso parte del vecchio continente». Crisi a cui però – come sottolineano sempre dall’Istituto nazionale per le esportazioni – fa da contraltare un aumento delle esportazioni in generale. Male dunque verso le quattro nazioni europee, a oggi le più fragili, ma bene nel resto del mondo, dove l’export israeliano ha registrato nello stesso intervallo di tempo una crescita dell’11%. «La crisi irlandese e le sue conseguenze – hanno scritto gli economisti Mike Harrison e Simon Samuels di Barclays in un resoconto – sono tra le prime preoccupazioni degli investitori, che guardano con timore soprattutto all’economia spagnola, dove anche la primavera 2011 si annuncia delicatissima. Le sfide che la Spagna dovrà fronteggiare restano sostanziali, e numerosi punti di domanda appaiono ancora lontani dall’avere una risposta». L’Istituto israeliano ha poi qualche parola anche per l’Italia, nei cui confronti gli analisti si dichiarano «molto più ottimisti», in ragione del «solido sistema bancario».

Nessun commento: