mercoledì 15 dicembre 2010


Religioni a scuola

In queste convulse giornate parlamentari Giovanna Melandri, deputato Pd, ha presentato un disegno di legge che prevede l’istituzione di un’«Introduzione alle religioni» nella scuola superiore. La proposta è stata sottoscritta da una ventina di parlamentari di entrambi gli schieramenti. Il nuovo insegnamento analizzerebbe le caratteristiche delle principali confessioni religiose, i testi sacri anche in relazione alla loro influenza sulla tradizione culturale, le vicende storiche delle tre religioni monoteiste (con particolare attenzione al cristianesimo!), il fenomeno religioso in sé. Questa ora di «Introduzione alle religioni» andrebbe ad affiancare l’ora di religione cattolica, comporterebbe la nascita di una nuova classe di insegnamento e, ovviamente, un piccolo aggravio per i conti pubblici. Parecchi osservatori hanno lamentato lo «scarso coraggio» di questa idea, che non espelle la religione cattolica e che anzi mira ad aumentare la confessionalità nella scuola pubblica e laica.Proviamo a fare chiarezza. L’idea che il fenomeno religioso, o la storia delle religioni, sia privo di interesse per chi non è credente appare po’ superficiale. Qualunque persona di cultura farebbe bene a conoscere princìpi e cardini dei vari culti, tanto più nel momento in cui questi sono sempre più professati da nostri vicini di casa o colleghi. E quindi ben venga questa nuova materia, purché i programmi siano elaborati seriamente dall’apposita commissione ministeriale.Certo, la Melandri non prende di petto la questione dell’ora di religione cattolica – per convizione o per realismo - che rimane un vulnus rispetto alla laicità dello stato. Ma il dibattito pubblico italiano è maturo per una riflessione di questo tipo? Ricordiamoci che a due anni dalla morte di Eluana Englaro non è stata ancora riaperta la discussione sul fine-vita. E poiché in politica l’ottimo è spesso nemico del buono, teniamoci la proposta-Melandri, sperando che possa essere approvata da un parlamento, quale che sia.Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas http://www.moked.it/

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