domenica 9 gennaio 2011


E QUATTRO (di ritorno dal viaggio che Chicca ha organizzato tra dicembre e gennaio)

Perché come dice il proverbio e come tutti i saggi sanno perché se non sapessero che razza di saggi sarebbero, non c’è tre senza quattro e dunque eccomi qui alla tornata numero quattro. Che vi racconterò un po’ alla volta perché tra una cosa e l’altra con la storia che sto qui in questo buco fuori dal mondo per rientrare ho praticamente viaggiato due giorni e sono appena arrivata e non sono proprio proprio freschissima e d’altra parte le cose da raccontare sono davvero tante e dovrò parlarvi di tutte le cose che ho visto e sentito e vissuto e bisognerà che vi racconti di Itzik perché per lui è proprio il caso di rispolverare il fatidico Ho visto cose che voi umani neanche vi immaginate, e di quando abbiamo dovuto lanciare l’SOS (“Siamo al cesso, venite a salvarci!”) e di bambini destinati al macero ridonati alla vita e alla società grazie alla testardaggine del popolo dalla dura cervice e dei tubi che fanno fiorire il deserto e di una senzazionale botta di vita che ci siamo regalati tutti insieme appassionatamente in una notte di cupa follia e dell’addetta alla sicurezza piegata in due dal ridere mentre inseguiva un passeggero e nonostante fosse molto più veloce di lui parevano Achille e la tartaruga e non vi parlerò delle centinaia di migliaia di milioni di miliardi di gatti grassi e pasciuti che sembrano vitelli perché ve ne ho già parlato la prima volta quando grazie a una cervice non meno dura di quella del popolo dalla dura cervice ho attraversato tutta la Terra d’Israele con due zampe rotte però voglio comunque rassicurarvi che sono sempre tutti lì, non uno di meno anzi forse forse anche qualcuno di più e dunque abbiate pazienza, e un po’ alla volta saprete tutto. Per adesso, dopo un doveroso ringraziamento ai miei splendidi compagni di viaggio, a Chicca infaticabile organizzatrice di viaggi unici e indimenticabili e ad Angela, guida appassionata come pochi altri, aggiungo ancora solo il meraviglioso regalo d’addio che mi ha fatto Israele al momento della partenza. (vedi foto ripresa dall'aereo) Barbara Mella

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