giovedì 20 gennaio 2011


Le chicche di Chicca

Ve l’ho già detto? Vabbè, se l’ho già detto ve lo ribeccate, che non morirete di sicuro per questo: i viaggi di Chicca sono speciali. Perché nei suoi viaggi scoprite cose che non potreste vedere in nessun altro modo, né viaggiando da soli né, meno che mai, affidandovi ai viaggi organizzati dalle solite agenzie. Per non parlare poi dei pellegrinaggi (giusto l’altro ieri mi è arrivato questo messaggio: «Non sono di religione ebraica ma cattolica con senso critico. L'anno scorso ho avuto l'occasione di andare in Israele e Giordania con un viaggio che partiva da Chieri, la mia città, è stato molto comodo per me e mi è anche piaciuto molto. L'unico rimpianto è che è stato organizzato in parte come pellegrinaggio nei luoghi santi, e ha completamente tagliato fuori tutto il mondo ebraico; a Gerusalemme abbiamo avuto una guida, naturalmente palestinese, il cui unico scopo era indottrinarci politicamente in senso antiisraeliano. lavora al consolato italiano ha studiato per otto anni in Italia (penso pagato dai nostri contributi per la cooperazione) e ora si occupa dell'assegnazione delle borse di studio ad altri studenti come lui, si può ben capire quale sarà l'unico parametro di scelta, la fedeltà alla causa palestinese. Diverse volte si è irritato con me e mi ha detto che non si può ragionare con una che non capisce..»). Una delle chicche di quest’ultimo viaggio è stata la casa di Ben Gurion a Tel Aviv, che ho scoperto essere sconosciuta anche a persone che hanno mezza famiglia in Israele e ci sono state dozzine di volte.Casa estremamente modesta, all’inizio – riconoscibile per la diversa pavimentazione – con tre sole stanzette, successivamente ampliata, ma sempre restando un’abitazione modesta. In seguito si è arricchita di un piano superiore, interamente adibito a biblioteca con ventimila libri in dieci lingue (Ben Gurion non si fidava delle traduzioni, e leggeva esclusivamente in lingua originale). Oggi, per sua volontà, tutti questi libri sono liberamente consultabili. Ed è bello poi scoprire che quest’ometto dai candidi capelli svolazzanti, fra un incitamento a credere nel realismo dei miracoli, un impegno di stato, lo studio di una lingua, la lettura di un libro, riusciva a trovare anche il tempo di mantenersi in forma. Barbara Mella (la foto è di Giorgio)

Nessun commento: