venerdì 21 gennaio 2011


Mar Morto

Pio XII - "Silenzio" e silenzio

Caro Massimo Giuliani, ho letto con grande interesse il suo articolo su Avvenire del 14 gennaio “Italia e Shoah, le sfumature del grigio” e sarei disposto a sottoscriverlo se non ci fossero le virgolette alle parole il silenzio di Pio XII. Purtroppo il silenzio di Pio XII ci fu e fu assordante, come alcuni hanno scritto. Si possono trovare mille scuse per tale silenzio: il desiderio di rimanere super partes e neutrale nel conflitto mondiale; i supremi interessi della Chiesa come li intendeva il Papa di allora; la priorità assegnata ad altri fattori come evitare la distruzione di Roma piuttosto che alla salvezza degli ebrei. Ma il silenzio ci fu. E fa male ai cattolici di oggi, poiché contrasta le pretese della Chiesa di essere anzitutto un ente morale, mentre essa fallì proprio per la carenza di moralità. Perciò si inventò che il Papa non conoscesse la realtà, ma è stato dimostrato che ciò non era vero. E` stato detto che Pio XII voleva lasciare la questione nelle mani dei vescovi, ma anche questa affermazione si è rivelata sbagliata, da quando sono state pubblicate le lettere del Vescovo di Berlino, von Preysing, al suo amico Papa. Più di una volta nel 1943 von Preysing supplicò di fare qualcosa per gli ebrei ed è evidente che pensasse a una dichiarazione pubblica, ma il silenzio continuò. Il vescovo di Berlino non fu ascoltato dal vescovo di Roma, anzi von Preysing fu punito poiché la sua nomina a cardinale fu rinviata a dopo la fine della guerra. Pio XII sarà stato un buon politico, ma santo certo non era.Sergio Minerbi,http://www.moked.it/

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