lunedì 28 febbraio 2011


Livorno, Pisa, Firenze -Emancipazione e partecipazione

Parificazione di diritti e doveri, affrancamento dalla prigionia dei ghetti, profumo di libertà. L’Unità d’Italia fu un momento determinante nel processo di emancipazione della minoranza ebraica che da quel momento poté affacciarsi al mondo politico, culturale e artistico italiano con la possibilità di recitare un ruolo da protagonista. Ma l’emancipazione ebraica non fu solo una svolta radicale nel percorso delle comunità che popolavano la penisola. Essa infatti fu anche e soprattutto, come spiegava Anna Foa nella sua prolusione di apertura dell’ultimo Congresso UCEI, “un momento qualificante della costruzione del nuovo Stato italiano e lungi dal rappresentarne una sorta di conseguenza marginale ne segnò profondamente il percorso divenendone, con il connesso principio della tolleranza di tutti i culti religiosi e poi con quello dell’uguaglianza dei culti di fronte alla legge, uno dei pilastri basilari”. Emancipazione ebraica quindi come elemento fondante della nuova identità liberale che trovò in Toscana, regione con una storia democratica parzialmente consolidata, terreno fecondo. Organizzato dalle tre Comunità ebraiche presenti sul territorio toscano (Firenze, Livorno e Pisa) in collaborazione con i poli universitari di riferimento e con Fondazione Spadolini, Circolo Fratelli Rosselli e Fondazione Ambron Castiglioni, il convegno L’emancipazione ebraica in Toscana e la partecipazione degli ebrei all’Unità d’Italia rappresenta una grande occasione per ricostruire nelle sue molte sfaccettature il contributo dato dalla piccola ma vitale popolazione ebraica del Granducato alla costruzione dell’identità nazionale. Curato dalla professoressa Dora Liscia Bemporad, il convegno si divide in due giornate di approfondimento in programma a Pisa (lunedì 28 febbraio) e Firenze (martedì 1 marzo). Dal fermento della Nazione ebrea di Livorno al rinnovamento della sinagoga di Pisa nel progetto di Marco Treves, dalla svolta “scientifica” negli studi ebraici e biblici alla saga delle donne ebree nell’Italia unita, declinerà fino all’intervento conclusivo di Renzo Funaro dedicato al Tempio monumentale di Firenze, edificio il cui primo progetto fu proposto proprio nel 1861 e che una volta inaugurato divenne per l’ebraismo toscano il simbolo più evidente della ritrovata libertà. http://www.moked.it/

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